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Quattro car cam, sicurezza alla guida

Redazione | 22 Luglio 2014

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Dash cam, cosa sono e come si installano Come è composta una dash cam? A dispetto della loro specificità , sono […]

Dash cam, cosa sono e come si installano

Come è composta una dash cam? A dispetto della loro specificità , sono dispositivi molto semplici, che per alcuni aspetti potrebbero essere accomunati alle action cam. Le dash cam hanno un obiettivo a fuoco fisso con un campo di visione molto ampio (normalmente superiore ai 120°) in grado di riprendere un’ampia panoramica di quello che accade. Non è importante solo l’ampiezza, ma anche la definizione: visto che le condizioni di luminosità  in cui si trova a operare sono le più diverse (dal controluce al notturno), la dash cam deve essere in grado di adattarsi automaticamente alle condizioni di luce estreme. A differenza delle normali camcorder, con le dash cam dimenticatevi la “creatività “: si tratta di dispositivi progettati per registrare completamente in automatico e hanno impostazioni ridotte all’osso, con pochi ed essenziali parametri configurabili. Infine, proprio come le action cam, devono poter disporre di una soluzione che permetta di fissarle saldamente (in questo caso al cruscotto o più comunemente al parabrezza).

Garmin Dash Cam pic

Dal punto di vista del funzionamento, le dash cam sono quanto di più semplice: basta fissare la staffa, collegare l’alimentazione alla presa accendisigari e, automaticamente, ogni volta che si accende l’auto, parte la registrazione. A differenza del Gps, che deve essere posizionato “a vista”, la dash cam deve poter riprendere tutto, senza dare fastidio a chi guida. La posizione perfetta, oltre a essere simmetrica, è quella che riprende nel modo migliore la strada. Normalmente la posizione ideale (sulle auto) è dietro lo specchietto retrovisore (prestando attenzione che questo non ne impedisca la corretta regolazione). Nei mezzi commerciali (come tir o autobus) è invece possibile posizionarla anche nella parte bassa del parabrezza (avendo l’accortezza che i tergicristalli non influiscano la ripresa). La differenza, di posizionamento, è dovuta sia alla maggiore altezza sia alla ridotta lunghezza del cofano motore.

Se, esteticamente, la posizione dietro allo specchietto retrovisore, è senza dubbio la meno invasiva, operativamente diventa complesso alimentare il dispositivo. Un cavo che, in linea retta, vada dall’accendisigari allo specchietto può essere considerato una soluzione “volante” e non certo la norma. Per questo, nella dotazione di molte dash cam, è presente un cavo lungo diversi metri, che consenta di far girare il cavo intorno alla cornice del parabrezza.

L’alimentazione via batteria dell’auto costituisce da un lato un vantaggio (agisce come interruttore di accensione automatico) ma dall’altro uno svantaggio (una volta spenta l’auto, la registrazione si interrompe). Se non ci fosse questo limite, la dash cam potrebbe essere utile per registrare gli eventi in parcheggio (basti pensare a qualcuno che urta la vostra vettura o agli atti vandalici). Premesso che, in questo caso la visuale è limitatamente quella frontale, in alcuni modelli è possibile trovare tra le opzioni o i moduli per una batteria esterna del dispositivo o una soluzione per bypassare l’alimentazione via chiave, collegandosi direttamente alla batteria. In quest’ultimo caso si tratta di installazioni che esulano dal “normale” fai-da-te e potrebbero richiedere l’intervento di un elettrauto o del vostro meccanico di fiducia. La mancanza di una batteria interna non deve fa pensare che, in caso di interruzione improvvisa dell’alimentazione, il video in corso venga interrotto e non salvato: tutte hanno una batteria tampone, che consente di finalizzare e salvare il video in corso.

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