TSMC è una delle principali protagoniste nella produzione dei chip con transistor stampati agli ultravioletti estremi (EUV), una tecnologia in grado di dare vita a unità di calcolo compatte e performanti ma che richiede costi di mantenimento superiori. Un’analisi recente mette in evidenza tali costi, con un focus particolare sul recente nodo produttivo a 5nm.
Lo studio sui costi dei nodi produttivi di TSMC arriva da CSET, istituto di ricerca della Georgetown University che ha provato a calcolare il prezzo per ogni wafer di silicio usato dalla fonderia taiwanese per la produzione dei chip dei clienti. Secondo il modello di CSET, un singolo wafer realizzato sul nodo a 5nm avrebbe un costo di fabbrica di circa 17.000 dollari.
I ricercatori hanno derivato i costi dei wafer valutando la somma dei margini di profitto, i costi di produzione e di sviluppo. I $17.000 del nodo a 5nm rappresentano un incremento significativo, se raffrontati ai circa $9.300 del nodo a 7nm calcolati in riferimento al terzo trimestre del 2018. Aumenta il costo dei wafer e quindi aumenta anche il prezzo dei singoli chip prodotti per i clienti, con $238 per chip a 5nm contro i $233 per i 7nm.
Dal punto di vista dell’utente finale, l’analisi di CSET è interessante poiché preconizza un prezzo dei dispositivi elettronici (e dei componenti informatici) in arrivo nel prossimo futuro non certo ridotto rispetto a quello attuale. TSMC potrà in ogni caso decidere costi di produzione differenti nel corso del tempo, mentre il nodo a 5nm dovrebbe offrire percentuali di resa (leggi chip privi di difetti e pronti per l’assemblaggio) superiori rispetto ai 7nm.