Grazie al lavoro congiunto di Samsung e dei ricercatori attivi presso l’Università di Harvard nonché il MIT, è stata possibile la realizzazione di un nuovo computer dalle prestazioni veramente al di sopra della media, che è capace di effettuare l’analisi di milioni di molecole, nonché di processarle, con ricadute molto interessanti in molti ambiti, tra i quali, quello dello sviluppo di display OLED migliori rispetto a quelli attuali.
In effetti, tra le molecole con le quali il computer è in grado di lavorare, più o meno un migliaio delle stesse può avere un ruolo nell’incrementare il livello qualitativo – nonché la durata media di vita – dei display OLED: uno dei problemi più noti, infatti, è quello legato alla particolarità della molecola (metall)organica blu, la quale presenta una tendenza più marcata ad esaurirsi in poco tempo rispetto a quella rossa o verde.
Il computer – Molecular Space Shuttle – grazie all’utilizzo di tecnologie di machine learning e di nozioni di chimica sperimentale, ha operato su 1.600.000 e più molecole di tipo differenti, individuandone circa 1000 che potrebbero essere utilizzate al posto delle molecole metallorganiche sfruttate oggi per il blu, che incrementano in maniera sensibile il prezzo dei pannelli in ragione dei materiali usati e delle procedure da seguire.
Nel corso dell’autunno, l’azienda sudcoreana e i ricercatori svolgeranno un lavoro di selezione delle molecole con le caratteristiche più interessanti, per tentare di arrivare a stabilire quali possano essere impiegati per realizzare una nuova generazione di display OLED, contraddistinti da qualità superiore, maggiore durata nel tempo nonché da prezzi più competitivi.