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Antivirus serve davvero? Guida a quelli gratis Mac Windows e Linux

Valentina Cestari | 17 Settembre 2018

L’antivirus serve davvero? Ecco una guida a quelli gratis, Mac, Windows e Linux. Tutto ciò che c’è da sapere sui […]

L’antivirus serve davvero? Ecco una guida a quelli gratis, Mac, Windows e Linux. Tutto ciò che c’è da sapere sui virus e malware e come funzionano.

ANTIVIRUS SERVE DAVVERO? Negli ultimi anni lo scenario della sicurezza su Windows è cambiato in modo radicale. Appena dieci anni fa l’acquisto di un antivirus era ancora una spesa fondamentale per aziende e utenti domestici. Mentre oggi c’è una sovrabbondanza di offerte di software di sicurezza gratuiti e anche qualche soluzione “alternativa” open source. A contribuire grandemente a questa autentica rivoluzione è stata Microsoft stessa con lo sviluppo di Windows Defender (WD), un tool nato come utility antispyware per Windows XP (2005) e poi trasformatosi in una soluzione anti-malware a tutto tondo integrata direttamente in Windows.

Su Windows 10, WD rappresenta un vero proprio “antivirus di sistema” che controlla ogni file scaricato o eseguito dall’utente, e che all’occorrenza può essere usato per la scansione “on-demand” di file e dischi. In teoria chi usa l’ultimo OS Microsoft non avrebbe alcuna necessità di installare un antivirus di terze parti, ma nella pratica le soluzioni antimalware esterne continuano a rappresentare uno strumento indispensabile per qualsiasi scenario di utilizzo.

Antivirus serve davvero? Come funziona

Un antivirus “di marca” è in grado di offrire opzioni avanzate (di scansione e protezione) capaci di fare la differenza per la sicurezza del sistema, e stando agli ultimi test consumer condotti da AV-Comparatives, la capacità di Windows Defender di contrastare efficacemente il malware dipende dalla disponibilità di una connessione a Internet sempre attiva. WD funziona al meglio solo in modalità “cloud”, insomma, e anche se è in grado di bloccare le minacce più recenti ha la spiacevole tendenza a impattare negativamente sulle performance del sistema. Il numero di falsi positivi – file legittimi identificati come potenzialmente malevoli – è poi molto più alto rispetto ai prodotti della concorrenza.

L’ipotesi per cui l’installazione di un motore antimalware esterno aumenti la “superficie di attacco” rispetto al solo WD non regge più da un pezzo. In questi anni Microsoft è stata più volte costretta a rilasciare patch e aggiornamenti di emergenza contro vulnerabilità potenzialmente disastrose scovate all’interno dell’engine antimalware di WD (Malware Protection Engine o mpengine. dll), con possibile esecuzione di codice malevolo da remoto, crash e compromissioni totali del sistema partendo da una semplice pagina Web deliberatamente malformata. Oggi come in passato, insomma, l’installazione di un buon antivirus non è un’opzione ma una scelta sostanzialmente obbligata.

Antivirus gratis

L’arrivo di Windows (9x/NT) ha favorito lo sviluppo di un fiorente mercato di antivirus a pagamento. Mentre negli ultimi anni i prodotti commerciali sono stati affiancati da versioni gratuite di software di sicurezza un tempo disponibili solo a pagamento. Oggi il mercato degli antivirus gratis (per Windows e non solo) è a dir poco fiorente, con alcuni dei nomi storici dell’industria (Bitdefender, Avast, Avira, Kaspersky, Panda) che si dimostrano ben disposti a offrire una soluzione di sicurezza del tutto gratuita accanto ai software commerciali. Gli antivirus gratis offrono in genere la stessa capacità di identificazione (nelle scansioni in tempo reale oppure on-demand) e pulizia dei corrispondenti antivirus a pagamento. E se l’utente si “accontenta” solo di questo un antivirus gratuito è un’offerta che non si può davvero rifiutare.

Antivirus serve davvero? I migliori a pagamento

Altrettanto comune è l’impiego di meccanismi “terzi” per la monetizzazione del software gratuito come la visualizzazione periodica di messaggi pubblicitari, così come la promozione di opzioni e servizi aggiuntivi disponibili solo nella versione a pagamento dell’antivirus. Il già citato Avira Antivirus “promuove” i vantaggi del suo software commerciale con un pop-up almeno una volta al giorno. Mentre Avira Antivirus Pro garantisce “nessuna pubblicità” oltre al supporto professionale, la protezione delle connessioni di rete e della posta, file, dischi e transazioni bancarie. La sicurezza di Antivirus Pro ha però un prezzo (34,95 euro). Secondo la nostra esperienza quotidiana tende a impattare in maniera sensibile sulle prestazioni del sistema rispetto al molto più leggero Avira Antivirus Free. Solo l’utente, in definitiva, può stabilire se la “semplice” protezione dal malware di un antivirus free sia sufficiente oppure occorrano i meccanismi di sicurezza aggiuntivi disponibili sugli antivirus a pagamento.

Antivirus serve davvero? Quando diventa virus

Il compito primario di un software antivirus è di proteggere il sistema e i dati dell’utente dall’assalto del malware. Non è così raro però che un engine di sicurezza troppo zelante finisca per riconoscere come pericolosi file assolutamente legittimi. Quando i falsi positivi riguardano i componenti di Windows, poi, dal fastidio si passa velocemente al disastro. I file cruciali vengono messi in quarantena e il sistema operativo non più in grado di funzionare. Nei casi peggiori, un aggiornamento “fallato” delle firme antivirali porta all’identificazione degli stessi componenti dell’antivirus come potenzialmente malevoli. L’antivirus diventa “autoimmune” e l’OS non funziona più come dovrebbe. La disinstallazione del software di sicurezza problematico fa in genere più danni che altro. L’unica alternativa che ha l’utente in casi del genere è quella di non riavviare né spegnere il PC. È necessario scaricare le firme antivirali corrette e impostare l’aggiornamento dell’antivirus con ritmi più rilassati.

Antivirus serve davvero su Mac e Linux?

Linux e Mac OS sono tutt’altro che sistemi operativi blindati. Rappresentano, con la loro crescente popolarità, un obiettivo sempre più ghiotto per hacker, cyber-criminali e malintenzionati. Il numero di soluzioni anti-malware per OS basati su Linux è oggi sensibilmente aumentato rispetto al passato. Basti pensare a nomi come AVG, Cisco, ESET, F-Secure, Kaspersky, Sophos e altri. Gli antivirus gratis e non disponibili per mac OS sono sensibilmente più numerosi rispetto a quelli per Linux (Avira, Symantec, Bitdefender, ESET, Trend Micro e molti altri), anche se in numero ancora inferiore rispetto a quelli per Windows. Per quanto riguarda gli antivirus open source, infine, la scelta è piuttosto limitata e non brilla particolarmente per la sua capacità di identificazione di virus e malware.

Antivirus Mac è necessario?

Negli ultimi anni macOS è stato preso di mira da minacce particolarmente pericolose per la privacy degli utenti come Fruitfly, una backdoor in grado di attivare webcam e microfono da remoto. Sarebbe quindi opportuno esercitare una vigilanza maggiore rispetto alla sicurezza dei programmi e dei dispositivi di rete che usiamo assieme al nostro Mac. Su Linux, infine, alcuni sviluppatori hanno proposto una soluzione di sicurezza modulare da implementare direttamente all’interno del kernel chiamata Linux Kernel Runtime Guard (LKRG). Un vero e proprio antivirus in stile Windows, insomma, ma di dimensioni più compatte e capace di intercettare le azioni dei malware e di identificare gli exploit di sicurezza.

Alfonso Maruccia
per PC Professionale Magazine

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