Domanda: Ho un notebook Asus N53SN sul quale ho installato un’unità Ssd Samsung 840 Pro da 240 Gbyte (aggiornata all’ultimo firmware disponibile) e un secondo hard disk ibrido Seagate Momentus XT da 1 Tbyte che ho collocato al posto dell’unità ottica. Vorrei clonare la partizione di avvio dell’Ssd Samsung 840 Pro (con Windows 7 Professional a 64 bit) sul disco ibrido Seagate in modo da poter ripristinare successivamente l’immagine, se si presentasse questa necessità . In Rete si trova una grande quantità di informazioni relative allo spostamento di partizioni da hard disk a unità Ssd, ma quasi nulla sull’operazione opposta. È una cosa fattibile? Può pregiudicare la durata, l’affidabilità o le prestazioni dell’unità Ssd? A ripristino effettuato devo adottare qualche accorgimento particolare?
Risposta: Quando si parla di unità Ssd bisogna distinguere il modo in cui questo dispositivo gestisce la memoria flash interna dall’interfaccia esterna, utilizzata per lo scambio di dati con il computer. La gestione interna è complessa perché tiene conto delle peculiarità degli integrati utilizzati per l’archiviazione. Al contrario, l’interfaccia esterna è semplice e presenta l’unità come una sequenza lineare di blocchi, conformandosi così alle specifiche Lba (logical block addressing) che caratterizzano anche gli hard disk a piattelli magnetici. Grazie a questa peculiarità , i software di clonazione e backup sviluppati per i dischi fissi tradizionali possono essere utilizzati anche con le unità Ssd. È quindi possibile clonare una partizione di una unità Ssd su un hard disk senza accorgimenti particolari in quanto i dischi a piattelli magnetici non presentano le problematiche di usura e le limitazioni della vita operativa tipici delle unità Ssd.
La raccomandazione di allineare i blocchi alla struttura della memoria di massa si applica solo agli hard disk che adottano l’Advanced Format e ha lo scopo di massimizzare il flusso dei dati. Non ha invece alcuna influenza sulla vita operativa della periferica. Nell’operazione inversa, invece, in cui si clona una partizione di un hard disk su una unità Ssd si devono adottare una serie di accorgimenti per ridurre l’usura e garantire l’integrità dei dati. È quindi necessario che il software utilizzato per la clonazione supporti in maniera specifica le unità Ssd e sia in grado di eseguire le necessarie operazioni di allineamento. Se l’utility di backup non prevede questa funzione sarà possibile riallineare le partizioni dopo la copia mediante un software appositamente progettato come il Paragon Alignment Tool.
Il nostro lettore potrà quindi utilizzare il software di clonazione di sua preferenza per le operazioni di creazione del backup da archiviare sull’hard disk a piattelli magnetici. Purtroppo sono note diverse utility di clonazione che, durante le operazioni di ripristino, non mantengono l’allineamento della partizione originale. Per questo motivo anche quando si ripristina una partizione che in precedenza era già allineata è sempre preferibile, una volta completata l’operazione, verificare nuovamente il corretto posizionamento sull’unità Ssd. Questa operazione può essere eseguita con il Paragon Alignment Tool oppure con diverse utility gratuite come, ad esempio, DiskAt-Gui.exe.