Gli algoritmi di intelligenza artificiale permettono di “estrarre” le coordinate 3D di un volto rappresentato all’interno di una semplice foto in due dimensioni. La prima elaborazione è sul Web e poi, volendo, si passa a manipolare i “vertici” in locale.
Dopo la rimozione degli sfondi dalle foto con soggetti umani di Remove.bg, un altro servizio on-line promette di automatizzare un’elaborazione grafica complessa per poi salvarne i risultati in locale. L’obiettivo, questa volta, è estrarre volti tridimensionali partendo da foto scattate nel tradizionale formato bidimensionale.
Il sito 3D Face Reconstruction from a Single Image è in realtà una versione dimostrativa di una ricerca condotta presso l’Università britannica di Nottingham, e impiega una tecnologia a base di reti neurali appositamente addestrate a estrapolare volti 3D da immagini 2D oppure, per dirla con le parole dei ricercatori, a “eseguire la regressione diretta di una rappresentazione volumetrica della geometria facciale 3D da una singola immagine 2D”.
Il codice dell’algoritmo 3D – disponibile anche su GitHub per il download in locale – è utilizzabile visitando la suddetta pagina per la ricostruzione facciale tridimensionale: basta selezionare un’immagine presente sul disco locale, superare il box di reCAPTCHA, attendere qualche secondo e accedere alla pagina del risultato finale. Qui il volto 3D è manipolabile tenendo premuto il tasto sinistro sulla foto e muovendo il mouse nella direzione desiderata.
Una volta elaborato, il volto 3D può essere salvato come file in formato OBJ, un elenco testuale di vertici geometrici che è poi possibile importare in un’applicazione di terze parti come 3D Builder – app presente di serie su Windows 10 – per una elaborazione successiva. Prima del download, all’utente viene concessa la possibilità di disabilitare lo sfondo della foto, cambiare la posizione di profondità del volto 3D (in relazione al piano 2D originario) oppure testare l’algoritmo neurale su una nuova immagine.
La IA britannica funziona solo sui volti umani ma non prende in considerazione l’eventuale cuoio capelluto presente, ed è sufficientemente “intelligente” da riconoscere anche i volti fotografati leggermente di profilo. La riproduzione 3D sul sito Web è gestita tramite API WebGL, e necessita quindi di un browser sufficientemente moderno da poter gestire la suddetta libreria tridimensionale.