Nata come consuetudine diffusa prevalentemente nel mondo anglosassone, la pratica del whistleblowing può ora essere esercitata anche in Italia grazie all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Un whistleblower viene definito come colui che segnala abusi, violazioni o veri e propri comportamenti illegali all’autorità, e su quella segnalazione le autorità potranno agire contattando i soggetti o le organizzazioni coinvolte o, nel peggiore dei casi, allertando l’Autorità Giudiziaria o le forze dell’ordine.
In particolare, per come la intende l’ANAC, l’attività informativa a mezzo fischietto (whistleblower significa letteralmente “colui che soffia nel fischietto”) è riservata ai dipendenti pubblici, lavoratori o collaboratori di un’azienda che lavora per l’amministrazione pubblica, allo scopo di “tutelare l’interesse pubblico” e preservare l’eticità – oltre che la legalità – dell’azione amministrativa.
Qualora si appartenesse alle suddette categorie di lavoratori, l’ANAC mette a disposizione una piattaforma di whistleblowing chiamata OpenWhistleblowing, basata a sua volta sul progetto GlobaLeaks; OpenWhistleblowing è disponibile sulla Clearnet a questo indirizzo Web, oppure sulla darknet di Tor a questo indirizzo onion.
Come abbiamo spiegato sul numero di novembre 2017 di PC Professionale, Tor è una darknet pensata per garantire l’accesso alle informazioni e la navigazione protetti dallo scudo dell’anonimato agli utenti comuni così come a qualsiasi altra categoria di netizen desiderosa di privacy; nel caso dell’ANAC, grazie alla darknet di Tor possiamo – secondo le stesse parole dell’Anticorruzione – “rendere impossibile per il destinatario e per tutti gli intermediari nella trasmissione avere traccia dell’indirizzo Internet del mittente.”
Prima di poter accedere al portale onion dell’ANAC, è necessario abbassare le Impostazioni di sicurezza
del circuito Tor a livello Standard
(vedi il già citato numero di novembre 2017 di PC Professionale). Una volta entrati sul sito possiamo fare la nostra segnalazione, specificando con notevole dovizia di particolari il nostro ruolo (dipendente pubblico o di impresa che lavora per il pubblico), l’Amministrazione o l’ente in cui si è verificata la condotta illecita, i soggetti coinvolti, gli eventuali documenti allegati da condividere tramite upload; prima di inviare la segnalazione potremo specificare se intendiamo rivelare la nostra identità o meno, richiesta forse superflua visto che stiamo utilizzando Tor proprio per non farci rintracciare in alcun modo.
Una volta inviata la nostra segnalazione, la piattaforma dell’ANAC ci fornirà un codice di accesso di 16 cifre da conservare grazie al quale potremo seguire lo stato di avanzamento della suddetta segnalazione. Come ribadito dalla stessa Autorità, infine, precisiamo come l’ANAC non sia in grado, secondo le norme vigenti, di tutelare gli interessi individuali, sostituirsi alle istituzioni già competenti per materia, fornire rappresentanza o consulenza legale né di occuparsi di segnalazioni in arrivo da enti completamente privati.