Il browser di Google ha iniziato a utilizzare processi separati per le pagine e per le estensioni molto prima di tutti i principali concorrenti; questa impostazione tende a richiedere più risorse, ma ha un vantaggio importantissimo: ogni processo rimane separato rispetto agli altri, a tutto vantaggio non solo delle prestazioni ma anche della stabilità complessiva del programma, che risente meno di eventuali crash o blocchi nel rendering delle singole pagine. Gli errori di programmazione negli script lato client, sempre più comuni nell’era del Web 2.0, possono infatti bloccare la visualizzazione o il corretto funzionamento di una pagina, oppure occupare molta più memoria del previsto. Gli strumenti offerti dal sistema operativo non sono di grandissimo aiuto in questi casi: se si apre la Gestione attività di Windows, nella scheda Processi, si può notare un elenco di processi tutti denominati chrome.exe, che mostrano la memoria usata ma non specificano in nessun modo quali pagine o componenti stiano gestendo. Pochi sanno, però, che Chrome offre alcuni tool diagnostici molto evoluti, che permettono di ottenere moltissime informazioni preziose: il primo è la pagina About memory, che può essere aperta scrivendo chrome://memory-redirect/ nella casella degli indirizzi. Questa pagina mostra informazioni sulla memoria utilizzata complessivamente da Chrome, e dettagli su ciascuno dei processi aperti; con queste informazioni è semplicissimo individuare la pagina o l’estensione responsabile del consumo di memoria. Molto interessante è anche il Task manager di Google Chrome, una finestra di informazioni simile alla Gestione attività di Windows, che può essere richiamata con la combinazione di tasti Maiusc+Esc, oppure facendo clic destro in una zona vuota della barra del titolo e selezionando Task Manager nel menu contestuale.
Come usare il task manager integrato di Google Chrome
Il browser di Google ha iniziato a utilizzare processi separati per le pagine e per le estensioni molto prima di […]