Un piccolo tool permette di analizzare lo stato di salute del nostro monitor, alla caccia di pixel difettosi – siano essi “defunti” o semplicemente “bloccati”. Nella speranza che la “terapia” software ottenga il risultato sperato.
Con l’incremento parossistico delle dimensioni e delle risoluzioni degli schermi per PC, il problema dei pixel difettosi si è fatto ancora più fastidioso: a nessuno farà certamente piacere spendere centinaia (o persino migliaia) di euro su un nuovo monitor da gaming fiammante, e poi scoprire – magari per caso – che uno o più pixel sul display risultano bruciati o “bloccati” su un singolo colore tutto il tempo.
Per evitare spiacevoli sorprese, e scoprire per tempo eventuali difetti del nostro monitor così da poter chiedere un rimborso o una sostituzione ai rivenditori on-line, è quindi opportuno effettuare un test in grado di rivelare i difetti di cui sopra subito dopo aver effettuato l’acquisto del monitor in oggetto.
Il software di test che prendiamo in considerazione in questa guida è Pixel Doctor, un tool costituito da un semplice file eseguibile che non richiede l’installazione sul sistema (Windows). Al momento di scrivere la versione disponibile per il download è ancora la 0.4, risalente al 2009, ma non abbiamo riscontrato problemi di sorta nell’utilizzo del programma su Windows 10.
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Una volta lanciato l’eseguibile del programma, Pixel Doctor presenta tutte le sue funzionalità in un’interfaccia compatta ma sufficientemente chiara da interpretare: le due finestre in alto (Select Color e Test Type) servono ad analizzare la superficie dello schermo alla ricerca di pixel problematici o guasti, mentre la finestra in basso (Pixel Therapy) fornisce una potenziale soluzione agli eventuali problemi del nostro display.
A caccia di pixel
Pixel Doctor facilita la ricerca di pixel e sub-pixel bruciati (completamente neri) o “bloccati” (accesi su un unico colore tutto il tempo) tramite la visualizzazione di schermate dal colore uniforme: basta scegliere la gradazione cromatica che preferiamo (giallo, blu, rosso, lime o personalizzata) sulla sinistra, quindi premere il tasto Start Single Test
oppure Start Cycle Test
se vogliamo passare da un colore all’altro secondo un intervallo di tempo predefinito.
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Il passaggio periodico tra le schermate di colore “puro” è un test quasi sempre infallibile, basta specificare un tempo di attesa adeguato, concentrare la propria attenzione sulle diverse parti del monitor e aspettare: se il monitor ha qualche pixel difettoso, bruciato o bloccato che sia, è quasi sicuro che Pixel Doctor evidenzierà il problema.
Una volta scoperta la presenza di uno o più pixel difettosi, l’utente ha in genere due alternative: rivolgersi al venditore o riportare il monitor in negozio chiedendo una sostituzione o un rimborso, oppure tentare la strada della “terapia” software nella speranza che l’hardware risponda in maniera positiva alla procedura.
Una terapia chiamata speranza
L’esperienza ci dice che è altamente consigliabile seguire la strada della sostituzione o del rimborso nel caso dei pixel bruciati, visto che quando un pixel risulta “morto” ben difficilmente assisteremo al miracolo della resurrezione coi nostri occhi. Se invece un pixel è bloccato su un singolo colore, possiamo prima verificare l’utilità della terapia software e poi, eventualmente, rivolgerci al negozio per un rimborso.
Pixel Doctor offre due diversi tipi di terapia: una a pieno schermo, con il “bombardamento” continuo di flash di colori cangianti secondo un intervallo temporale personalizzabile (in millisecondi), e una locale con un piccolo quadratino posizionabile nella zona in cui è presente il pixel bloccato (la terapia locale si interrompe facendo doppio click sul quadratino). La speranza, in entrambe i casi, è che dopo un intervallo di tempo variabile (minuti, ore o persino giorni), il continuo e velocissimo alternarsi della gamma cromatica costringa il pixel a “sbloccarsi” da solo senza interventi fisici esterni.
La possibilità che la terapia cromatica riesca a risolvere il problema dei pixel difettosi può variare da utente a utente, in rete c’è chi giura sulla validità del metodo e chi invece non ne ha cavato un ragno dal buco. Provare in prima persona la soluzione software di Pixel Doctor prima di chiedere un rimborso o una sostituzione è in ogni caso un’alternativa a costo zero.