Reaper è una piccola di mosca bianca all’interno del settore delle Daw (Digital audio workstation, un sistema elettronico progettato per la registrazione, l’editing e la riproduzione dell’audio digitale) pur essendo un programma economico e ultraleggero (l’installer pesa dai 9 ai 16 Mbyte a seconda della versione, Windows o Mac, a 32 o a 64 bit, e l’applicazione risulta assai poco esosa in termini di Cpu e memoria occupati), Reaper rivaleggia a pieno titolo con programmi ben più blasonati sul piano delle funzioni: non si tratta del consueto “può fare quasi tutto” riservato a programmi non di primissima fascia nelle rispettive categorie, ma di una reale alternativa a Logic, Cubase, ProTools, Digital Performer e agli altri tool a cui i professionisti dell’audio sono abituati.
Il programma consente di effettuare registrazioni multitraccia di segnali audio e Midi e può gestire plug-in in formato VST, ReWire, JS e anche DX (nella versione Windows) e AU (in quella per Mac). Riguarda la registrazione Midi ora offre la visualizzazione su pentagramma delle note registrate. Oltre ad audio e Midi, Reaper gestisce anche flussi video. Una volta importato un filmato all’interno di un progetto (basta trascinare il file sulla finestra del programma) si può intervenire sulla sua traccia audio come su una qualunque altra registrazione, mentre per la traccia video è disponibile un effetto – il Video Processor – che permette l’applicazione di diversi filtri.
- Uno dei punti di forza di Reaper è la capacità di configurare a piacere il routing tra i canali: l’output di una traccia può diventare l’input per una o più altre tracce. Il routing si può configurare (e controllare) attraverso la tabella riassuntiva chiamata Routing Matrix.
- Raggruppando una serie di tracce sotto un unico “padre” si possono applicare effetti e filtri di gruppo, o trattare un gruppo di registrazioni (per esempio icomponenti di una batteria) come un unico oggetto.
- Anche l’occhio vuole la sua parte e Reaper, a tratti un po’ spartano nella sua interfaccia, permette di sostituire il tema originale con nuove skin, realizzate dalla community ma scaricabili dal sito ufficiale.
- Reaper permette di utilizzare plug-in e strumenti virtual) in formato VST, ReWire e JS. La versione Windows supporta anche i plug-in DX, mentre in ambiente Mac è gestito anche il formato – nativo per la piattaforma – AU (Audio Unit).
- Nascosto tra le finestre di Reaper c’è un editor di script (ReaScript) capace di interpretare tre differenti linguaggi: EEL, Lua e Python. Sui forum del produttoresi può trovare molto materiale (esempi e supporto) da cui partire.
Da sempre uno dei punti di forza di Reaper sono le funzioni di routing e di raggruppamento delle tracce. Il routing permette di stabilire complessi intrecci di send & returntra le tracce: l’output di una traccia può cioè diventare l’input per altre, seguendo schemi di complessità arbitraria
(*) Reaper è utilizzabile in prova gratuita per 60 giorni, al termine dei quali si deve procedere all’acquisto anche se il programma non cessa di funzionare. Neppure le funzionalità vengono in alcun modo ridotte ma all’avvio una schermata ricorda che è scaduto il periodo di prova.
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