Il geotagging, ovvero l’inserimento delle coordinate geografiche del luogo di scatto tra i metadati di una fotografia digitale, è una pratica sempre più diffusa dato che permette di navigare in modo intuitivo tra le immagini e di categorizzarle più facilmente. Il processo è automatico con i dispositivi che integrano un sentore Gps, come quasi tutti gli smartphone moderni e alcune fotocamere digitali. In tutti gli altri casi, invece, è necessario associare a mano le immagini e le relative coordinate.
Per farlo si può sfruttare Google Earth, che permette di indicare con estrema precisione e altrettanta semplicità una posizione qualsiasi sul globo, in unione all’utility Google Earth Photo Tag (scaricabile da qui) e la libreria Exiv2; la prima volta che si avvia l’utility, bisognerà indicare il percorso del file Exiv2.exe. Dopo aver caricato le immagini da elaborare, il programma permette di vedere in Google Earth la posizione degli scatti (pulsante Fly to this photo in Google Earth) e di aggiungere le coordinate attuali alla foto selezionata (Save Google Earth coordinates to this photo).
Queste informazioni possono anche essere visualizzate in formato testuale ed eventualmente corrette digitando gli opportuni valori di longitudine e latitudine, oppure si può sfruttare la modalità automatica (spuntando la voce Auto-Mode), che inserirà in tutte le nuove immagini caricate le coordinate correnti di Google Earth.