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I costi occulti delle stampanti inkjet

Redazione | 25 Novembre 2009

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Le stampanti a getto d’inchiostro per uso domestico hanno il vantaggio di produrre immagini di qualità  fotografica con un costo […]

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Le stampanti a getto d’inchiostro per uso domestico hanno il vantaggio di produrre immagini di qualità  fotografica con un costo d’acquisto iniziale molto contenuto. Purtroppo non sono prive di difetti: le cartucce originali sono relativamente costose e, se l’utente ne fa un utilizzo assiduo, l’investimento nei materiali di consumo supera facilmente il prezzo della periferica stessa. Un’altra limitazione della tecnologia inkjet è legata alla natura degli inchiostri: se la stampante rimane inattiva a lungo possono aumentare la loro viscosità  fino a causare occlusioni.
Se gli ugelli della testina si bloccano è necessario sprecare una certa quantità  d’inchiostro per ripristinare il normale funzionamento e, nei casi peggiori, occorrerà  sostituire del tutto la stampante. È proprio per evitare queste problematiche che i produttori hanno adottato sistemi di controllo degli inchiostri mediante appositi chip integrati nelle cartucce.
Anche le stampanti economiche potrebbero non essere una scelta ottimale: spesso i loro materiali di consumo sono molto costosi e generalmente le cartucce di prima fornitura hanno una capacità  limitata, che richiede la loro sostituzione dopo aver stampato un numero esiguo di pagine.
Chi usa una stampante in modo saltuario può prendere in considerazione l’acquisto di una periferica a tecnologia laser. Quelle monocromatiche sono ormai offerte anche a meno di cento euro e quelle a colori sono calate notevolmente di prezzo.
Queste unità  sono immuni dal problema dell’invecchiamento degli inchiostri: è possibile continuare a utilizzare una cartuccia di toner anche dopo mesi dall’ultima stampa, richiedendo al più di scuotere la cartuccia per rendere nuovamente omogenea la distribuzione della polvere all’interno.
Oltre a questo, i costi della stampa laser sono mediamente più contenuti rispetto alle inkjet. Purtroppo, come in tutte le cose, esiste anche il rovescio della medaglia: nonostante la qualità  di stampa laser a colori sia migliorata negli ultimi anni, non raggiunge ancora il livello di fotorealismo offerto dalla tecnologia inkjet.
È però del tutto adeguata per la stampa di brochure, volantini pubblicitari e documenti da ufficio. Ogni utente potrà  fare le proprie considerazioni e scegliere la periferica più adatta alle proprie necessità , evitando di lasciarsi trarre in inganno dalle sirene del marketing e considerando non solo il prezzo d’acquisto iniziale, ma quello che viene definito Tco (Total cost of ownership), ovvero il costo totale di possesso che unisce al prezzo iniziale anche i costi d’esercizio a regime. Un esame di questo tipo talvolta può portare a risultati sorprendenti.