Domanda: Un Pc che utilizzavamo nella nostra azienda si è guastato a causa di uno sbalzo di tensione. Il computer in questione era utilizzato per pilotare alcuni telai automatici per la tessitura. Per sostituirlo abbiamo acquistato un nuovo Pc, molto performante e basato su Windows 8.1 a 64 bit. Abbiamo richiesto l’assistenza delle ditte che ci hanno fornito le apparecchiature che hanno provveduto a reinstallare il software necessario ma a questo punto ci siamo resi conto che alcuni programmi sviluppati appositamente per noi richiedono la presenza di un lettore di floppy (che non è disponibile sul nuovo computer) e si bloccano al momento della loro esecuzione. Abbiamo quindi aperto il telaio del Pc, pensando che sarebbe bastato collegare un drive all’apposito connettore, ma sulla scheda madre non è più disponibile la classica interfaccia a 34 poli! Il negozio presso il quale abbiamo acquistato il computer ci ha confermato che nessuna tra le schede madri attualmente in commercio è dotata di una interfaccia di questo tipo. Come possiamo risolvere il problema? Dovremo far riscrivere il software? Questa prospettiva ci preoccupa non poco per il costo elevato dell’operazione!
Risposta: Possiamo confermare che nessuna scheda madre di ultima generazione è dotata di controller per i floppy drive. Purtroppo, a differenza di altre interfacce come le Parallel Ata/Eide, seriale Rs-232 o parallela Ieee-1284 che possono essere aggiunte mediante appositi controller per bus Pci o Pci Express, non siamo a conoscenza di schede di espansione in grado di fornire un’interfaccia floppy drive a 34 poli. La difficoltà nell’implementare un controller di questo tipo è dovuta al fatto che l’interfaccia floppy drive operava ad accesso diretto mediante apposite porte I/O e questo modello di funzionamento è irrealizzabile con le architetture attuali. L’unico modo per accedere ai floppy disk con i computer attuali consiste nel collegare un drive per questo tipo di supporti ad una porta Usb. Questa modalità operativa può essere sufficiente per gli applicativi che richiedono una periferica che corrisponda alla lettera di unità A:. Non è invece adeguata per i software che si interfacciano direttamente all’hardware, interagendo con la porta I/O posta all’indirizzo 3F2h tramite l’Irq 6. Se il software sviluppato appositamente per l’azienda opera in questa maniera è possibile che si renda necessaria una sua riscrittura più o meno integrale, oppure la sostituzione del Pc con uno assemblato con hardware di recupero, adottando una scheda madre che sia ancora dotata di controller floppy tradizionale.