Nello standard ePub e in generale in qualsiasi documento digitale di qualità , pagine Web incluse, quello che conta davvero non è l’aspetto di un testo, ma come e quanto è strutturato internamente. La conversione in ebook avviene correttamente, producendo indici funzionali e testi facilmente leggibili su qualsiasi dispositivo, solo se si dichiara cos’è ogni singolo brano di testo, indipendentemente da che aspetto ha.
Di conseguenza è essenziale imporsi di ridurre al minimo le opzioni di formattazione non standard, quando si scrive: giustificazioni manuali senza regole precise, colori e font sempre diversi non dicono affatto, al computer, se quelle parole sono titoli, note a piè di pagina o altro ancora. È per questo che potrebbero non essere gestiti correttamente, o rendere ben poco su schermi e-ink. Ancora di più se il formato ePub va ulteriormente convertito in altri formati specifici per dispositivi particolari.
Per lo stesso motivo è pressoché obbligatorio utilizzare sempre gli stili, e solo quelli. I titoli devono essere sempre dichiarati come testo con stile “titolo”, i sottotitoli di primo livello come testo di stile “sottotitoli di primo livello” e così via. Anche se non ci piace come il word processor rappresenta quel tipo di contenuto.
È per queste ragioni che non pochi utenti esperti rinunciano completamente ai word processor di qualunque tipo per questo genere di scrittura, in favore di editor di testo semplici come gEdit o il blocco note di Windows.
Un flusso Open Source per la creazione di ebook
La procedura Open Source più facile e raccomandabile per arrivare, da principianti, a ebook di buona qualità consiste nel combinare tre strumenti: OpenOffice o LibreOffice per scrivere e salvare in formato ePub una bozza del libro: Sigil (https://code.google.com/p/sigil) per formattarla correttamente, nel modo che vedremo fra poco; e infine Calibre (https://calibre-ebook.com) per convertirla in molti altri formati. L’alternativa, che poi è una strada obbligata qualora si debbano realizzare ebook di contenuti già pubblicati online, è lavorare con editor per pagine Web, poiché Sigil può caricare direttamente file Html.
Ripulire il codice Html
Quando si parte da codice Html la prima cosa da fare è ripulirlo, possibilmente prima di caricarlo in Sigil. Si tratta di eliminare o correggere, nei sorgenti Html, quei marcatori non standard introdotti per compatibilità con qualche vecchio browser, oppure per effetti stilistici particolari. Questo problema è sempre presente nei file Html generati dai normali word processor (inclusi Open e Libre Office): per cercare di preservare nei browser l’aspetto originale dei file, li si riempie di marcatori che nei lettori di ebook molto spesso non funzionano come desiderato. Meglio toglierli a priori. Lo strumento migliore per effettuare questa pulizia su Linux è Tidy (https://tidy.sourceforge.net): funziona da riga di comando, quindi può essere automatizzato con semplici script, e si può anche provare online (ne parliamo più in dettaglio nel box “Risorse” al termine di queste pagine).
La copertina
Preparare una copertina adatta per un ebook non è facilissimo, per gli stessi motivi per cui si può, anzi si deve, rinunciare a formattare con precisione il testo: non si possono conoscere a priori le dimensioni, forma e numero di colori dello schermo su cui verrà visualizzata.
Occorre quindi adattarsi, non solo per la copertina, ma anche per eventuali immagini interne e formule matematiche. Nei primi due casi, non potendo sviluppare l’argomento questo mese per ragioni di spazio, ci limitiamo a suggerire di usare grafici vettoriali, visualizzabili a qualsiasi risoluzione senza degradazione. Riguardo alle formule, la soluzione migliore potrebbe essere la loro creazione in LaTeX e la conversione in formati come Eps (Encapsulated PostScript).