Chi inizia a studiare musica si deve confrontare quasi subito con uno scoglio arduo da superare: la lettura degli spartiti. La notazione musicale standard, infatti, è tutt’altro che intuitiva, e proprio per questo, specialmente con gli strumenti e i generi musicali più popolari, si usa spesso una notazione alternativa, molto più semplice da apprendere. Stiamo parlando della cosiddetta tablatura (il termine italiano corretto, intavolatura, è in disuso e oggi gli si preferisce invece l’anglicismo), che indica la posizione delle dita sulle corde dello strumento (chitarra e basso). Si tratta di una notazione poco espressiva (non è quasi mai presente la durata delle note), e serve quindi soltanto come traccia per lo studio, accompagnata all’ascolto del brano originale.
Ciononostante, questo sistema ha riscosso un ampio successo grazie alla facilità di lettura e di scrittura: su Internet sono disponibili biblioteche con centinaia di migliaia di brani, liberamente accessibili. Spesso si tratta di trascrizioni “a orecchio” realizzate da altri utenti, quindi non è raro trovare molte versioni dei brani più famosi. Tabster (www.nateshoffner.com/projects) è un’utility preziosissima per chi usa le tablature: consente di categorizzarle e gestirle, anche creando playlist con sequenze di brani, ma soprattutto permette di ricercare e scaricare da Internet le trascrizioni di canzoni: un motore integrato è in grado di effettuare ricerche per titolo, autore e tipologia (si trovano trascrizioni dedicate a chitarra, basso, batteria e le più semplici sequenze di accordi).