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HPE, nuovo suicidio di massa per alcuni dischi SSD SAS

Alfonso Maruccia | 25 Marzo 2020

Cloud Ssd Storage

Ennesimo allarme di HPE su alcuni modelli di dischi SSD SAS con firmware buggato, un problema potenzialmente in grado di provocare un “suicidio di massa” delle unità di archiviazione da qui a ottobre 2020.

Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha pubblicato un nuovo bollettino di supporto con tanto di firmware aggiornato, e l’invito pressante ai clienti ad aggiornare alcuni modelli di dischi SSD basati su standard SAS (Serial Attached SCSI) per evitare di ritrovarsi coi server “suicidati” e i dati irrecuperabili nel giro di qualche mese.

Il nuovo bug è molto simile a quello emerso lo scorso novembre, quando HPE aveva distribuito un nuovo firmware necessario a evitare il crash sistemico (e la perdita definitiva dei dati) di alcune unità SSD SAS al raggiungimento della 32.768esima ora (3 anni e 270 giorni) di funzionamento continuato.

HPE SSD SAS bug

Questa volta il suicidio di massa degli SSD enteprise di HPE scatterebbe al 40.000esima ora di funzionamento ininterrotto, dice la corporation, ovvero dopo più di 4 anni e 206 giorni di uptime; per evitare la perdita irrimediabile dei dati è necessario installare il nuovo firmware (HPD7) sui seguenti modelli di SSD: EK0800JVYPN (800GB), EO1600JVYPP (1,6TB), MK0800JVYPQ (800GB), MO1600JVYPR (1,6TB).

Diversamente dall’incidente dell’anno scorso, questa volta i clienti dovrebbero risolvere il problema in tempo senza sperimentare perdite di dati a causa del crash contemporaneo degli SSD: considerando i tempi di entrata in commercio, i dischi fallati di HPE dovrebbero cominciare a suicidarsi in massa a ottobre 2020.