Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha pubblicato un nuovo bollettino di supporto con tanto di firmware aggiornato, e l’invito pressante ai clienti ad aggiornare alcuni modelli di dischi SSD basati su standard SAS (Serial Attached SCSI) per evitare di ritrovarsi coi server “suicidati” e i dati irrecuperabili nel giro di qualche mese.
Il nuovo bug è molto simile a quello emerso lo scorso novembre, quando HPE aveva distribuito un nuovo firmware necessario a evitare il crash sistemico (e la perdita definitiva dei dati) di alcune unità SSD SAS al raggiungimento della 32.768esima ora (3 anni e 270 giorni) di funzionamento continuato.
Questa volta il suicidio di massa degli SSD enteprise di HPE scatterebbe al 40.000esima ora di funzionamento ininterrotto, dice la corporation, ovvero dopo più di 4 anni e 206 giorni di uptime; per evitare la perdita irrimediabile dei dati è necessario installare il nuovo firmware (HPD7) sui seguenti modelli di SSD: EK0800JVYPN (800GB), EO1600JVYPP (1,6TB), MK0800JVYPQ (800GB), MO1600JVYPR (1,6TB).
Diversamente dall’incidente dell’anno scorso, questa volta i clienti dovrebbero risolvere il problema in tempo senza sperimentare perdite di dati a causa del crash contemporaneo degli SSD: considerando i tempi di entrata in commercio, i dischi fallati di HPE dovrebbero cominciare a suicidarsi in massa a ottobre 2020.