Huawei ha annunciato i dati finanziari relativi ai primi sei mesi del 2020. Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia COVID-19 e alle restrizioni imposte dall’amministrazione Trump, il produttore cinese ha incrementato le entrate e i profitti rispetto allo stesso periodo del 2019.
Huawei ha generato entrate per 454 miliardi di yuan (circa 64,9 miliardi di dollari) con un aumento del 13,1% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. La cifra è suddivisa tra le divisioni carrier (35%), enterprise (8%) e consumer (56%). Il margine di profitto è risultato del 9,2% (+8,7%).
Il produttore cinese spiega che le tecnologie per le comunicazioni e le informazioni sono diventate molto importanti durante la crisi sanitaria mondiale e rappresentano il motore della ripresa economica. Per questo motivo, Huawei continuerà a lavorare con i partner del settore per mantenere operative la funzionalità delle reti e per accelerare la trasformazione digitale.
L’azienda di Shenzhen ha promesso di rispettare i propri obblighi nei confronti di clienti e fornitori, contribuendo all’economia digitale globale e allo sviluppo tecnologico, indipendentemente dalle sfide future che dovrà affrontare. Nel comunicato non c’è nessun riferimento allo scontro con il governo statunitense e all’impossibilità di utilizzare i servizi Google sui nuovi smartphone.
L’amministrazione Trump considera Huawei un pericolo per la sicurezza nazionale, quindi ha vietato l’uso delle sue apparecchiature nella realizzazione delle reti 5G. Anche Regno Unito e Francia potrebbero seguire il “consiglio” degli Stati Uniti. L’Italia non ha tagliato fuori Huawei, ma TIM potrebbe escludere l’azienda dall’elenco dei fornitori, nonostante una collaborazione di lunga data. Sostituire Huawei è tuttavia un rischio perché il gigante cinese ha almeno due anni di vantaggio tecnologico rispetto ai concorrenti.