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IA, in Cina utilizzata per resuscitare “digitalmente” i morti

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IA, in Cina utilizzata per resuscitare “digitalmente” i morti

Andrea Sanna | 21 Dicembre 2023

IA intelligenza artificiale

L’IA (o intelligenza artificiale) viene utilizzate in Cina per resuscitare “digitalmente” i morti. La trovata

Resuscitare i morti con l’IA

Probabilmente già solo a leggere il titolo pensate che vi si stia prendendo in giro. Ma in realtà è tutto vero! In Cina sta prendendo piede una nuova tecnologia grazie alla quale, mediante l’intelligenza artificiale (IA) è possibile mettersi in contatto con i defunti.

Stando a quanto emerso sembrerebbe che i cittadini così hanno la possibilità di ascoltare le parole dei propri familiari, seppur non più in vita, grazie a tale funzionalità. Il prodotto è ancora in fase iniziale e l’azienda ce l’ha ideato è convinta che possa essere valido per procedere con l’elaborazione del lutto.

Tutto è iniziato quando lo scorso anno Seakoo Wu e sua moglie hanno perso il loro figlio Xuanmo a soli 22 anni. Un ictus improvviso, ha portato la coppia a dover dire prematuramente addio al loro unico figlio. Un dolore forte e difficile da arginare.

Cercando un modo per riportarlo in vita, in qualche modo, si sono uniti ad altri concittadini che mediante l’IA vogliono creare avatar realistici dei loro defunti. Con questo programma è possibile creare avatar di defunti utilizzando i campioni delle loro voci e programmarne delle frasi che non sono mai state dette.

Ed è questo che ha pensato di fare Wu con suo figlio: una replica realistica che si comporti esattamente come suo figlio, ma che viva in una realtà virtuale con l’IA: “Una volta sincronizzati la realtà e il metaverso, avrò di nuovo mio figlio con me. Potrò addestrarlo…In modo che quando mi vedrà, saprà che sono suo padre”.

Sembrerebbe peraltro che diverse aziende hanno già creato persone digitali, partendo appunto dai 30 secondi di materiale audiovisivo del defunto. Uno degli aspetti negativi dell‘IA è che moltissime aziende pare richiedano migliaia di dollari per poter svolgere questo tipo di lavoro. Quindi un cliente come Wu così facendo dovrà sborsare una bella cifra.

Dagli Stati Uniti alla Cina sono diverse le aziende in espansione specializzate in ghost bot. Zhang Zewei, fondatore dell’azienda di IA chiamata AI Super Brain ed ex collaboratore di Wu.

Pensate che stando a quanto fatto sapere da Zhang tale attività fa pagare dai 10.000 e i 20.000 yuan (ovvero 1.250 /2.500 euro circa) per poter creare un avatar di base in circa 20 giorni. I clienti possono scegliere quindi la persona con la quale rimettersi in contatto ed effettuare persino chiamate con un membro dello staff, il cui volto e voce sono sovrapposti digitalmente a quelli della persona persa. L’IA può fare anche questo!

Di lavoro ancora da fare ce n’è parecchio eppure ci sono pareri controversi circa questa nuova funzionalità. Alcuni come Sima Huapeng, fondatore della Silicon Intelligence di Nanchino, crede “porterà a un nuovo tipo di umanesimo”.

C’è chi come Tal Morse sostiene possano portare conforto. Zhang invece pensa che le nuove tecnologie dell’IA possano essere anche “un’arma a doppio taglio ma finché aiutiamo chi ne ha bisogno, non vedo alcun problema”. Intanto la faccenda fa discutere!