IBM si è messa ancora una volta in evidenza con la potenza delle sue soluzioni tecnologiche correlate al mondo di Watson e, più precisamente, per quanto riguarda la possibilità di sfruttare le tecnologie IoT per dare un impulso alla realizzazione di un’elettronica di consumo contraddistinta da un maggior livello di innovazione, capace di rivoluzionare il modo in cui si utilizzano elettrodomestici et similia nella vita di tutti i giorni.
Durante l’evento, la società americana ha presentato i risultati del lavoro svolto con Whirlpool, Nokia, Bragi, Panasonic e Olli, dove è emerso in maniera chiara come la cognitive intelligence possa fungere realmente da supporto per dare all’Internet of Things quello stimolo di cui ha bisogno per crescere, rendendo l’interazione degli utenti con device di consumo più semplice, interattiva e persino più sicura.
Sfruttando il potenziale di sensori di tanti tipi differenti installati su ogni categoria di device, e incrementando le potenzialità delle soluzioni intelligenti già presenti negli stessi dispositivi, anche l’interazione con le persone sarà più evoluta: e in questo senso, l’Internet of Things produrrà una mole tale di dati che, soltanto sfruttando l’autoapprendimento ed altre risorse di sistemi come Watson, sarà possibile valorizzare davvero.
Grazie a queste forme di intelligenza artificiale, in futuro, i produttori di elettronica di consumo potranno proporre ai propri clienti dei device migliori, integrare negli stessi la fruizione di servizi innovativi, elevando le capacità delle macchine e, di conseguenza, semplificando e migliorando pure la vita delle persone, soprattutto all’interno delle abitazioni, permettendo anche una più semplice interazione con le macchine, sfruttando per esempio il linguaggio naturale in modo più esteso rispetto a quanto sia possibile fare oggi.