Per quanto riguarda la sicurezza attiva, l’S761 dispone del chipset Intel QM67 serie vPro, il top della gamma, che prevede un firmware da ben 8 Mbyte e la tecnologia Intel AMT (Active Management Technology). Questa è una struttura hardware per la totale gestione del notebook da remoto, pensata soprattutto per la manageability del parco macchine aziendale ma che può essere applicata con profitto anche nelle realtà lavorative più piccole. Il chipset integra inoltre la tecnologia Intel Anti-Theft 3.0, per il blocco remoto del computer portatile in caso di furto.
Il Bios della macchina è molto completo e ricco di funzioni, come la possibilità di attivare il chip Tpm (Trusted Platform Module), disattivare alcune interfacce e in genere configurare l’hardware nei più piccoli dettagli. Il disco fisso da 500 Gbyte è protetto da urti, shock e vibrazioni da un accelerometro che provvede a mettere in sicurezza le testine prima del verificarsi di un evento dannoso.
Infine, un sensore biometrico posto tra i due pulsanti del touchpad è in grado di sostituire le consuete password alfanumerica con l’impronta digitale del proprio dito.
L’unità ottica, un masterizzatore Dvd, è collocato in un vano multifuzione e può essere rimosso a macchina accesa. Al suo posto possono essere inseriti diversi accessori come una seconda batteria o un disco fisso agguntivo. Con il masterizzatore al suo posto e la batteria a sei celle standard, il peso è di 1,65 kg. Si tratta di un valore piuttosto basso anche per un 13 pollici.
Sul lato sinistro fa capolino la porta Usb 3.0, di colore blu. Dalla parte opposta c’è il vano multifunzione, occupato dall’unità ottica.
Il nostro esemplare è dotato di un processore Core i5 a 2,3 GHz, ma sono disponibili anche i Core i7. Senza andare scomodare i modelli quad core, la potenza offerta è molto superiore rispetto ai vecchi Lifebook S e ciò si nota anche nel lavoro di tutti i giorni, non soltanto con gli applicativi che sfruttano al massimo la Cpu. Il Core i5 i5-2410M qui utilizzato è un valido compromesso tra velocità e durata della batteria; secondo le nostre prove sul campo è possibile arrivare a un’autonomia di circa cinque ore, utilizzando applicazioni da ufficio, navigando sul Web e mantenendo la rete Wi-Fi accesa. È un altro risultato incoraggiante che aumenta la versatilità di questo notebook e invoglia all’utilizzo lontano dalla propria scrivania. Il calore prodotto, anche nei momenti di maggior stress, è trascurabile e per nulla fastidioso.
I componenti accessori sono stati scelti tra il meglio disponibile sul mercato. Oltre a un obsoleto modem analogico V.92 c’è un ben più sfruttabile modulo Hsdpa di Sierra Wireless, utile per il collegamento a Internet tramite rete 3G.
I componenti di rete sono tutti di produzione Intel per garantire la massima affidabilità ; la scheda Wi-Fi è di tipo dual radio e può collegarsi alle reti a 5 GHz. Presente anche un’interfaccia Bluetooth e il lettore di schede ExpressCard in formato pieno.
Sul fondo del telaio è presente il connettore proprietario per la docking station, molto comoda quando si è in ufficio e in grado di aumentare di molto il numero di interfacce a disposizione. La memoria standard, 4 Gbyte di Ddr-3 a 1.333 MHz, può essere facilmente raddoppiata vista la presenza di un secondo slot libero, accessibile dal fondo del telaio.Grazie alla presenza della piattaforma Sandy Bridge, questo Lifebook guadagna una porta Usb 3.0, che va ad affiancarsi alle due in standard 2.0. Manca una porta Firewire. L’uscita video non è in formato DisplayPort bensì nel più diffuso (ma meno evoluto) Hdmi. C’è anche una webcam con microfono per le videoconferenze.
Concludiamo con il display, caratterizzato da un efficace trattamento antiriflesso che ne rende possibile l’uso anche sotto la luce del sole. Ha un angolo di visione sufficientemente ampio sia in orizzontale sia in verticale, la nitidezza dei caratteri più piccoli è buona e la luminosità è sufficiente. I colori non sono particolarmente vivi, ma su un notebook aziendale questa non è una caratteristica di primaria importanza.