Era nato il 26 gennaio 1983, la sua condanna è stata firmata il 13 maggio 2013 e la spina è stata definitivamente staccata il 30 settembre 2014. Dopo 31 anni di dignitoso servizio. Stiamo parlando di Lotus 1-2-3 il foglio di calcolo che ha favorito più di ogni altro software il successo del PC IBM, di Ms-Dos e della legione di computer compatibili degli anni ’80.
Dopo l’acquisto della software house da parte di IBM e alla successiva uscita di Big Blue dal mercato del software commerciale, la sua stella si è offuscata e l’anno scorso la corporate di Armonk ha deciso di cessare ogni forma di supporto tecnico, con la fine dello scorso mese. L’equivalente informatico di un deciso colpo di spugna.
Sembra solo ieri che sul sito di PC Professionale si festeggiava uno dei suoi compleanni, ma già allora i segni dell’età (e dello sfumato interesse della casa madre) si facevano vedere. Nato dalla società fondata da Mitch Kapor, secondo i produttori avrebbe dovuto realizzare vendite per un milione di dollari entro i primi dodici mesi lancio. I dirigenti si sbagliarono: in un anno Lotus 1-2-3 vendette copie per 54 milioni di dollari.
Difficile capire oggi quanto fu dirompente questo programma, apparentemente tranquillo, senza interfaccia grafica, in tempi di Windows, OS X e applicazioni web interattive.
Il successo di Lotus 1-2-3 permise lo sviluppo dei meno fortunati (ma diffusissimi) successori tra cui la suite Symphony, e a programmi ben più ambizioni come Notes.
Lotus cedette la sua attività a IBM nell’estate del 1995, che fino a pochi giorni fa ha supportato il veterano dei fogli di calcolo.