Si chiama In Search of Tomorrow il prossimo, immancabile appuntamento per gli appassionati di fantascienza cinematografica degli anni ’80, un lavoro documentaristico ricco di contenuti, sequenze, immagini e approfondimenti. Una lettera d’amore a un genere che è letteralmente esploso nel periodo in oggetto. E che ancora oggi rappresenta uno dei più gettonati sugli schermi dei cinema e non solo.
In Search of Tomorrow è opera di un gruppo indipendente di produttori, montatori, autori e più in generale appassionati di cinema fantastico. Un gruppo già responsabile del documentario In Search of Darkness dedicato all’horror anni ’80. Il progetto era alla ricerca di un finanziamento di 32.000 sterline su Kickstarter. Oltre 6.300 sostenitori hanno confermato la validità dell’idea procurando fondi per circa £485.000.
In Search of Tomorrow vuole dunque essere il documentario “definitivo” sulla fantascienza degli indimenticabili anni ’80, un periodo seminale per il cinema di genere che ha portato su schermo personaggi, storie, mondi “altri” che ancora oggi popolano il piccolo e grande schermo con remake, reboot, riedizioni, rimasterizzazioni, sequel e chi più ne ha più ne metta.
Il documentario/retrospettiva di quattro ore esaminerà i film usciti nei magnifici “Eighties” anno per anno, con un focus più che evidente sulla produzione statunitense ma non privo di qualche “acuto” realizzato altrove (come il capolavoro nipponico Akira). Il pacchetto includerà interviste con gli attori, i registi e gli esperti di effetti speciali. Presente altresì a un esame approfondito della “scienza, la tecnologia e l’arte dietro la finzione.”
Una volta ricevuti i (lauti) fondi raccolti tramite Kickstarter, gli autori di In Search of Tomorrow si metteranno al lavoro. L’obiettivo è di completare il documentario entro il luglio del 2021. I cine-fanatici interessati possono ancora partecipare al crowdfunding, con donazioni variabili che daranno (in proporzione) diritto all’accesso a una copia digitale della produzione, un box in DVD/Blu-ray o anche la citazione fra i titoli di coda come “produttori esecutivi”.