Con il mercato dei Pc in continua flessione per il sesto trimestre consecutivo e con le vendite che per la prima volta dal 2007 sono scese sotto i 65 milioni di unità a livello globale, Intel ha deciso che questo è il momento per rivedere in modo profondo la propria organizzazione aziendale in funzione delle strategie future.
In concomitanza alla presentazione dei propri dati finanziari (a questo indirizzo potete ascoltare il webcast), la società di Santa Clara ha annunciato una dolorosissima ristrutturazione interna (questo il documento ufficiale dell’azienda): i dati parlano di un taglio netto di 12.000 posti di lavoro entro la metà del 2017, pari all’11% della forza lavoro attualmente alle dipendenze di Intel. Secondo le stime della società , questa cura d’urto permetterà di risparmiare circa 750 milioni di dollari nel corso del 2016 e altri 1,4 miliardi di dollari nel 2017. Il prezzo dell’operazione che prevede uscite dall’azienda sia a titolo volontario sia di tipo forzoso sarà pari a 1,2 miliardi di dollari – una tantum – nel corso del prossimo trimestre.
Ristrutturazione Intel non finalizzata al solo risparmio
Intel ha sottolineato che il taglio della forza lavoro non è stato delineato al fine del risparmio, ma nel più ampio programma di ristrutturazione e riorganizzazione della struttura dell’azienda. Intel, infatti, nata e cresciuta attorno al core business dei processori per computer desktop, si sta spostando sempre di più sullo sviluppo di soluzioni dedicate al settore IoT (Internet of Things), wearable e, soprattutto, datacenter (i processori Intel sono alla base del 96% delle installazioni dei sistemi di elaborazione dati). Tornerà ad avere maggiore importanza anche il settore delle memorie di nuova e prossima generazione, come le 3D XPoint che Intel ha mostrato con i sistemi di archiviazione dati Optane.
Il perché di questo cambio di rotta è presto detto, le sezioni che abbiamo appena citato sono state le uniche a crescere con un tasso significativo e che hanno generato un fatturato pari a circa 2,2 miliardi di dollari (in parte erosi dal pessimo andamento del mercato dei personal computer).
Brian Krzanich – Ceo di Intel – ha comunicato tramite una mail a tutti i dipendenti l’inizio della fase di ristrutturazione interna dell’azienda, anche se al momento Intel non ha fornito sufficienti informazioni per comprendere quali saranno i settori strategici e i livelli del personale sui quali intende concentrare i tagli.
La notizia avrà senza dubbio ripercussioni in quanto il cambio di strategia e il forte riassetto interno ha come soggetto il produttore che sviluppa e produce tecnologie e chip oggi presenti nella maggior parte dei personal computer in commercio. Dal momento dell’annuncio il titolo di Intel al Nasdaq ha fatto segnare solo piccole oscillazioni intorno a valore dei giorni scorsi.