In tante occasioni, abbracciando strategie e filosofie molto differenti, l’umanità ha cercato di debellare una volta per tutte il fenomeno della povertà nel mondo. Eppure, fino ad oggi, questi tentativi non hanno portato ad alcun risultato tangibile. Ma ora, una risposta più incisiva a questo problema che affllige il nostro pianeta, potrebbe arrivare dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale per analizzare in modo evoluto le immagini satellitari.
La notizia ci giunge dagli Stati Uniti, e in modo particolare, dalla Stanford University, dove alcuni ricercatori hanno teorizzato come sia possibile applicare la potenzialità dell’intelligenza artificiale per riconoscere in modo mirato le aree del pianeta in cui sia necessario intervenire in maniera determinata per lottare contro la povertà , individuando la risposta da mettere in atto per porre fine alla problematica presente in loco.
Anche a causa del fatto che spesso le organizzazioni internazionali (tanto quelle governative quanto quelle che non lo sono) non riescono a individuare le informazioni dettagliate per riuscire ad agire laddove serva di più il loro supporto, al mondo, oggi esistono ancora numerosi territori in cui le persone sopravvivono avendo a disposizione soltanto 1 dollaro e 25 centesimi, una condizione disumana che l’ONU vuole eliminare entro il 2030.
Grazie ad un continuo aggiornamento automatico della mappatura delle aree povere, che sfrutta le capacità di autoapprendimento degli algoritmi, sarà possibile avere sempre a portata di mano un’identificazione perfetta delle aree. Le immagini satellitari ritraggono queste zone del pianeta tanto nelle ore diurne quanto in quelle notturne, sfruttando queste ultime immagini per individuare le aree con meno fonti luminose.
Questa caratteristica, infatti, è ritenuta utile per scoprire un minor livello di urbanizzazione e di sviluppo.