Secondo quanto indicato dal Sole24Ore, il Governo avrebbe intenzione di modificare il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale: l’iniziativa sarebbe promossa per imprimere una svolta decisa nella riorganizzazione dell’amministrazione pubblica, andando oltre a quanto presente nel testo adottato lo scorso 29 agosto 2016 con il decreto legislativo 179.
Un impulso alla scelta di adottare un decreto correttivo potrebbero essere giunto da Diego Piacentini – in precedenza attivo presso Amazon in qualità di Senior Vice President – ed attualmente commissario all’Agenda Digitale, un incarico che lo stesso Piacentini ricoprirà per almeno un altro biennio, vale a dire, quando la legislatura giungerà alla conclusione.
In linea di principio, due sono i limiti individuati all’interno del Codice dell’Amministrazione Digitale, e sono da una parte una prudenza esagerata nell’individuare i passi da compiere e, soprattutto, alcune incongruenze che causano sostanzialmente un’inapplicabilità del nuovo testo, almeno nel breve lasso di tempo.
Il nuovo CAD, infatti, per la grande parte rappresenterebbe una novella giuridica rispetto a quanto proposto nello stesso testo di legge del 2005: nonostante la legge delega, quindi, l’esecutivo non è riuscito ad imprimere una vera e propria svolta nel comparto dell’amministrazione pubblica, che potrebbe invece giungere ora con il decreto correttivo.
D’altro canto, nel CAD è presente il concetto giuridico di “domicilio digitale“, una disposizione in base alla quale ogni cittadino può vantare il diritto di intrattenere comunicazioni nella sola forma digitale con la pubblica amministrazione: tuttavia, nell’attuale testo di legge il domicilio digitale è vincolato all’Anagrafe della popolazione residente.
Questo aspetto potrebbe essere superato con l’introduzione di uno speciale registro dedicato appunto ad assicurare che lo stesso concetto di domicilio legale possa trovare poi attuazione pratica. Saranno poi le regole tecniche per l’attuazione del CAD a regolare altri aspetti pragmatici, come del resto, l’Agenzia per l’Italia Digitale potrebbe avere un nuovo statuto in futuro.
Staremo quindi a vedere se il team di Diego Piacentini riuscirà ad imprimere quella svolta necessaria per realizzare una vera digitalizzazione nel mondo della pubblicità amministrazione.