TuneUp Media promette di rivoluzionare la nostra libreria musicale con uno software che, “ascoltando” il brano, è in grado di identificarlo e farcirlo di TAG e Metadati ma i giudizi sono contrastanti.
Benché con la migrazione dei dati, personali e non, verso “le nuvole” gli scenari stiano cambiando, la maggioranza degli utenti continua a salvare musica, documenti e filmati in locale, soprattutto nel nostro Paese dove le connessioni a stento raggiungo livelli accettabili salvo, naturalmente, i “poli” tecnologici di cui beneficiano manipoli di utenti.
I file in locale, però, focalizzandoci in ambito musicale, finiscono per affollare i nostri Mac senza arte né parte, magari affidandosi solo ad un titolo, spesso anche scritto in modo improprio, senza fornirci e fornire al sistema preziose informazioni che possano anzitutto farlo ricercare fulmineamente ma anche consentirne un minimo di organizzazione. Per “marcare” i brani audio si adottano metatag che iTunes o altri software musicali sono in grado di identificare e ricercare ma che salvo ricorrere a strumenti ad-hoc è necessario inserire singolarmente: informazioni come il nome dell’album, il titolo della canzone, il genere, la data di pubblicazione oppure la cover associata… tutto direttamente a portata di click e delle tanto auspice ricerche fulminee!
Utilizzando un approccio innovativo figlio dei software di riconoscimento audio come Shazam e SoundHound, TuneUp si prefigge di portare ordine e stile alle nostre raccolte musicali grazie ad un sofisticato motore di analisi che, ascoltando i brani musicali, è in grado di identificarli e, dopo una ricerca sul Web, completarli aggiungendo le informazioni di cui sopra.
L’integrazione con iTunes è totale sia sul fronte grafico sia sul modo di operare dell’applicativo Apple limitandosi ad aggiungere i pannelli necessari e le voci di menu dedicate, alla stregua di un vero e proprio plug-in (il programma supporta ancheWindows Media Player). La sua vocazione, tuttavia, non è limitata al “tagging”: TuneUp infatti si fa carico di mantenere organizzata la nostra libreria con strumenti piu’ avanzati di quelli offerti dai programmi supportati, poiché in grado di identificare brani doppioni, di far scegliere quale cover associare all’album e non di inserirla “per partito preso”, di spalancarci le porte verso la piattaforma TUNIVERSE, da cui poter ricercare e scaricare brani musicali ma anche attingere al database delle “liriche” per i testi delle canzoni!
Tanta carne in tavola quindi dov’è il problema considerando anche la promozione? Nonostante i proclami e tutta la tecnologia proposta, gli algoritmi di TuneUp hanno un alto tasso di insuccesso, il programma spesso si blocca mandando in panne anche iTunes e quando non si blocca nell’elaborare le ricerche lo rallenta in modo fastidioso, i server utilizzati per le interrogazioni risultano essere lenti e non raggiungibili.
Tirando le somme: le idee ci sono, la volontà (changelog alla mano) anche e la tecnologia di certo non manca ma probabilmente si è sparato nel mucchio prima di raggiungere una maturità sufficiente alle funzionalità base, ottenendo, per ora, tante promesse e solo qualche certezza.
TuneUp 2.4.6 costa 50 dollari, ma fino a domani è possibile acquistarne la licenza a vita per metà prezzo, 24,95 dollari. Un affare? Potenziale sicuramente, ma prima di procedere alla cassa consigliamo di provare la versione di valutazione scaricabile da questo indirizzo.
Naturalmente abbiamo evidenziato gli aspetti negativi ma per dovere di cronaca è bene rimarcare anche la quota degli utenti che hanno acquistato e stanno utilizzando con soddisfazione il programma.