Presentati al CES 2016 di Las Vegas, ecco un primo assaggio degli auricolari Dash sviluppati dalla società tedesca Bragi. Tutto è cominciato il 9 febbraio del 2014 con il progetto pubblicato sulla piattaforma di raccolta fondi (crowdfounding) Kickstarter, progetto che il 31 marzo seguente ha raggiunto il traguardo con una raccolta di fondi pari a 3.390.551 dollari grazie al contributo di 15.998 sostenitori. Sebbene in ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista, lo scorso autunno Bragi ha inviato i primi dispositivi agli sviluppatori per poi cominciare la produzione lo scorso dicembre e quindi la commercializzazione. I primi a riceve i Dash saranno tutti i sostenitori della campagna e quindi tutti gli utenti che acquisteranno i Dash attraverso il negozio online di Bragi.
Grazie al supporto dell’azienda siamo riusciti ad avere in prova – sono arrivati ieri 8 marzo – presso la redazione di PC Professionale uno degli esemplari di quelli che si candidano come gli apripista fuoriclasse per una nuova generazione di auricolari e molto di più. I Dash, infatti, oltre ad essere veramente wireless non fungono solo da cuffie per l’ascolto della musica, ma anche da auricolari per le conversazioni telefoniche e integrano sensori per monitorare l’attività fisica e per controllare le funzioni interne attraverso alcuni movimenti specifici del capo.
I Dash hanno una superficie sensibile al tatto per il riconoscimento di gesture touch (volume, accensione, connessione, gestione attività , funzione transparency), integrano un sistema di cancellazione del rumore esterno e sono anche impermeabili fino a 1 metro di profondità (potete usarli anche in piscina, ndr). Per non perderli è possibile acquistare un nastro con clip – chiamato Leash – che permette di ancorarli alla maglietta.
La gestione di questi auricolari avviene attraverso l’app appositamente sviluppata da Bragi, che permette inoltre di gestire il tracciamento delle attività fisiche in esecuzione.
Il contenitore fornito con i Dash serve a proteggere gli auricolari, a ricaricarli (Bragi dichiara la possibilità di eseguire 5 ricariche complete in mobilità ) e per avere un piccolo archivio musicale – 4 Gbyte – se non si vuole riprodurre l’audio direttamente dallo smartphone. Il contenitore, se collegato a un computer, permette anche di eseguire gli eventuali aggiornamenti del firmware dei Dash.
Se volete leggere una recensione approfondita degli auricolari Dash la troverete sul prossimo numero di PC Professionale. Il primo contatto con i Dash è molto positivo e la possibilità di dire finalmente addio all’odiato filo per collegare gli auricolari allo smartphone (ne distruggo parecchi all’anno, ndr) è quello che in molti cercano da sempre, soprattutto mentre si pratica attività all’aperto.
Superato il primo ostacolo per collegare via Bluetooth i Dash allo smartphone (un consiglio importante: seguire attentamente le istruzioni e le indicazioni vocali inviate dai Dash, ndr) bastano pochi minuti per entrare in confidenza con i Dash e con le gesture di controllo. Anche le prime impressioni sulla qualità dell’audio sembrano buone e quindi i Dash sembrano partire con il piede giusto.
Se vi state chiedendo quanto costano i Dash, il prezzo di acquisto è di 299 euro (Iva inclusa).