In un’epoca in cui le soluzioni wireless sono sempre più preferite in ogni ambito tecnologico, giacché l’esperienza utente senza fili è preferita da un gran numero di consumatori, uno studio svolto da alcuni esperti circa la potenziale pericolosità delle cuffie funzionanti con il Bluetooth indica come questo tipo di accessorio non rappresenti in realtà un pericolo per la salute, una conclusione che non mancherà di rincuorare tanti utenti.
La notizia è stata riportata dal portale Livescience, il quale riporta appunto le conclusioni al riguardo espresse dal biologo John Moulder – un esperto nell’ambito delle radiazioni, attivo presso l’Università del Wisconsis. Alla stessa maniera, anche Kenneth Foster dell’Univesrità della Pennsylvania, ha sottolineato che i produttori di questi accessori limitano la potenza delle emissioni per offrire una maggior autonomia delle cuffie.
Il biologo dell’Università del Wisconsis, per esempio, ha suggerito come in tanti dispositivi commercializzati dalla Apple il livello di output dell’energia tocchi un valore compreso tra i 10 e i 18 mW, dei quali, una quantità al di sotto dell’1 percento di tutta quell’energia può essere considerata in forma di radiazione elettromagnetica, una percentuale ridotta rispetto a quella cui si è sottoposti appoggiando lo smartphone alle orecchie.
Moulder, quindi, sottolinea come il livello di potenza usato nei device Bluetooth sia troppo limitato per essere in grado di provocare danni ai tessuti biologici e, anzi, la frequenza delle onde utilizzate è di per sé non troppo dissimile da quella dei Wi-Fi, ma con una potenza che è nettamente inferiore rispetto a quest’ultimo (addirittura fino a 100 volte meno).