Il comparto dei PC, nel corso degli ultimi trimestri, non manca di mostrare un rallentamento abbastanza chiaro nel numero di vendite di questi device, con il risultato che anche colossi come Lenovo devono fare i conti con queste performance negative. Il gruppo cinese, nel corso del trimestre fiscale conclusosi il 30 giugno 2016, ha riportato un fatturato di 10.1 miliardi di dollari, un risultato che indica una contrazione.
In effetti, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, Lenovo ha registrato un calo del 6 percento del fatturato (che si riduce al 4 percento se non si considerano le differenze nei cambi delle valute): il discorso è diverso se si considera invece l’utile prima delle imposte, pari a 206 milioni, cresciuto del 297 percento in rapporto al primo trimestre fiscale 2015, e l’utile netto è salito a 173 milioni (incremento del 64 percento).
Dalla società fanno notare come il primo trimestre fiscale si sia concluso con un mercato contraddistinto da una crescita molto debole, o addirittura in calo, con i PC e i tablet che hanno conosciuto le riduzioni più importanti (4.1 e 11.1 percento), a fronte dei server in stagnazione e, ancora, degli smartphone che sono invece riusciti a far registrare una crescita dello 0.7 percento, cui si è unita anche la svalutazione dell’RMB.
Lenovo, per il futuro, punterà sulla vendita di PC nei segmenti in crescita, sulla differenziazione nell’ambito degli smartphone (verso fasce di prezzo più alte) e, infine, per quanto riguarda il mondo dei data center, l’azienda si concentrerà sulla tecnologia Hyperconverged e, ancora, sosterrà con maggior determinazione il suo business Hyperscale.