Il campione dei pagamenti on-line ha deciso di sfilarsi da Libra, la criptomoneta di Facebook a base di blockchain e polemiche. E quello di PayPal potrebbe essere solo il primo di una serie di ripensamenti eccellenti.
Annunciata in gran pompa solo pochi mesi or sono, Libra sembra già avviarsi su un percorso che porta inevitabilmente al fallimento anticipato di un progetto forse troppo ambizioso persino per Facebook. PayPal già ha deciso di abbandonare la partita, e altri grandi nomi del business dei pagamenti elettronici potrebbero seguire presto il suo esempio.
Come Bitcoin, Libra è una criptomoneta globale a base di blockchain ed è pensata per garantire nuovi strumenti di pagamento a chi non ha (o non può permettersi) un conto in banca; diversamente da Bitcoin, Libra è una stablecoin che può contare su asset reali (finanziari o meno) per evitare la volatilità di cambio tipica delle monete virtuali più popolari.
Nel tentativo di smarcarsi dalle facili polemiche e da preoccupazioni più o meno giustificate sulla sicurezza dell’iniziativa, Facebook ha fin da subito previsto che a gestire Libra sarebbe stata un’associazione dedicata, un’organizzazione indipendente con sede in Svizzera di cui fanno parte colossi del calibro di eBay, Visa MasterCard e appunto PayPal.
Anche dopo l’istituzione dell’associazione “indipendente” di Libra, comunque, la criptomoneta di Facebook ha in questi mesi dovuto affrontare un numero crescente di voci contrarie, di allarmi sui pericoli del nuovo strumento finanziario nelle mani del social network meno meritevole di fiducia degli ultimi 2000 anni e di vere e proprie indagini “conoscitive” da parte delle autorità di mezzo mondo.
Prima ancora di arrivare sul mercato, insomma, Libra sembra un progetto nato già morto. PayPal ha a quanto pare annusato l’aria e ha capito che era forse il caso di smarcarsi velocemente dall’iniziativa di Facebook: il colosso dei pagamenti on-line ha dichiarato l’intenzione di non voler più partecipare all’associazione di Libra, concentrandosi piuttosto sulle “priorità aziendali” interne per democratizzare l’accesso ai servizi finanziari da parte degli utenti in giro per il mondo.
La decisione di PayPal è inevitabilmente destinata a fare molto rumore, visto il ruolo privilegiato nell’ambito dei pagamenti telematici che da sempre contraddistingue la multinazionale statunitense. E’ il primo segnale di malcontento pubblico nei confronti di Libra, un segno a cui, secondo le indiscrezioni, potrebbero seguire velocemente altri abbandoni eccellenti da parte di Visa e Mastercard.