Il dato IDC si riferisce all’anno scorso, ma rende l’idea: per ogni dollaro di spesa hardware corrispondono cinquanta centesimi in più di consumi energetici.
Immaginate quindi l’energia richiesta per far funzionare grandi centri elaborazione dati. Non immaginatelo, ve lo dico io: i data center consumano tra il 4 e il 5% dell’energia prodotta nelle principali economie occidentali. E il calore incide per il 91% sull’energia consumata. Quindi, i server utilizzano solo il 9% della corrente per i loro i processi di calcolo, il resto è calore dissipato.
Questo preambolo per introdurre una notizia curiosa che riguarda il centro dati della Telehouse West nel quartiere Docklands di Londra. L’amministrazione della capitale britannica ha approvato un piano per usare il calore in eccesso prodotto dai server di questo sterminato data center (9 piani per un totale di 19.000 metri quadrati) per riscaldare le case e gli uffici della zona. In pratica energia altrimenti sprecata viene convertita in un progetto di teleriscaldamento. Si prevede in questo modo di generare fino a nove megawatt di potenza per la comunità locale, e di ridurre al contempo l’emissione di CO2 della Telehouse West di 1110 tonnellate.