L’ultimo aggiornamento per il sistema operativo della Mela taglia definitivamente i ponti con il passato. Le applicazioni a 32-bit non funzionano più, e il grosso del danno lo subiscono gli utenti che usano il loro Mac anche per giocare.
In questi giorni Apple ha distribuito la nuova release di macOS, sistema operativo che, come già previsto da tempo, abbandona senza possibilità di ritorno la compatibilità con le applicazioni x86 a 32-bit. Apple ha sottolineato i vantaggi di macOS 10.15 “Catalina”, ma per gli appassionati di giochi e non solo l’upgrade porta in dote l’ennesima cesura di un ambiente che è sempre stato ostile al concetto stesso di “retro-compatibilità”.
Per gli utenti che preferiscono installare sempre gli ultimi aggiornamenti senza guardarsi indietro, l’arrivo di Catalina finalizza l’inesorabile transizione dall’architettura software “ibrida” (compatibile con app e software a 32 e 64-bit) a una totalmente a 64-bit. Tutti i moderni processori x86 (usati su PC ma anche su Mac) garantiscono il pieno supporto al set di istruzioni a 64-bit (x86-64) ma sono compatibili anche con quello a 32-bit, mentre Apple sottolinea i vantaggi derivanti dall’uso dei 64-bit come performance e sicurezza migliorate o la possibilità di usare un maggior quantitativo di memoria RAM.
In concreto, passando dal campo di distorsione della realtà di Cupertino ai fatti, l’update a macOS 10.15 segna l’abbandono di una tecnologia software ancora largamente popolare presso gli sviluppatori. Il software e le utility a 32-bit non gireranno più, sui Mac aggiornati, e il danno peggiore lo dovranno sostenere gli utenti appassionati di giochi con qualche anno sulle spalle.
La lista dei giochi a 32-bit non più compatibili con macOS (10.15) si è già arricchita di nomi a dir poco eccellenti, alcuni tra i più importanti sviluppatori specializzati in “porting” di giochi su Mac (Aspyr, Feral Interactive) hanno annunciato l’aggiornamento alla nuova architettura ma solo per alcuni dei loro giochi più recenti, mentre gli studi minori si sono limitati ad annunciare l’abbandono definitivo della piattaforma della Mela per la mancanza di risorse necessarie allo switch tecnologico.
La questione della compatibilità dei sistemi operativi a 64-bit con le applicazioni a 32-bit ha in questi anni acquisito un’importanza sempre maggiore, su Linux si fanno pasticci mentre Windows – che ha nella retrocompatibilità una delle sue ragioni d’essere fondamentali – sembra aver risolto definitivamente il problema con la tecnologia WoW64.
Apple, evidentemente, non si cura granché delle esigenze degli appassionati di giochi classici o di chi non può fare a meno di un software a 32-bit. Chi proprio vuole giocare su Mac, suggeriscono da Cupertino, ha sempre la possibilità di iscriversi al nuovo servizio ad abbonamento (da $5,00 al mese) noto come Apple Arcade.