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All-in-One per tutti

Michele Braga | 26 Marzo 2014

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I dati di mercato indicano che la flessione di vendite dei Pc è destinata a continuare per i prossimi anni, […]

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I dati di mercato indicano che la flessione di vendite dei Pc è destinata a continuare per i prossimi anni, ma scendendo nel dettaglio si osservano differenze sostanziali tra le diverse tipologie di prodotto. A soffrire di più sono i desktop classici, mentre il calo di vendite previsto per i notebook è meno marcato: Idc stima che a livello globale il numero di Pc venduti scenderà  a 295,9 milioni di unità  nel 2014 e a 291,7 milioni entro il 2018; lo scorso anno il numero di pezzi venduti è stato di 315,1 milioni. Il 2013 ha comunque dato segnali molto forti sulle preferenze degli utenti consumer riguardo ai computer desktop: gli all-in-one, i sistemi tutto in uno, sembrano attrarre sempre di più gli utilizzatori e si candidano come gli unici in grado di sopravvivere e soddisfare le richieste del marcato di massa. È chiaro che i Pc assemblati, i classici scatolotti neri con monitor esterno, non scompariranno del tutto: da un lato saranno sempre di più di nicchia per utenti con necessità  ben definite; dall’altro resisteranno nel settore più economico del mercato, dove gli all-in-one faticano a causa di un prezzo base che comprende tutto e per l’impossibilità  pressoché totale di aggiornamento.

di Michele Braga

ICON_EDICOLAAlla base del successo dei prodotti Aio, acronimo per all-in-one, ci sono elementi semplici quanto vincenti, riconducibili da un lato all’idea originale utilizzata per prima da Apple con l’iMac del 1998 e dall’altro al successo dei sistemi portatili. Non è immaginabile portarsi appresso un desktop come si fa con un notebook, ma è innegabile che l’elevata integrazione tra hardware e software, così come l’unione di tutte le funzioni in un singolo dispositivo senza una miriade di cavi e cavetti siano elementi chiave.

I sistemi all-in-one, a differenza dei comuni desktop, sono un ecosistema inviolabile, non modificabile meccanicamente dall’utente finale, se non in minima parte. Tutti i componenti interni sono studiati e calibrati per funzionare all’unisono, in modo da evitare alla radice qualunque possibile incompatibilità  o malfunzionamento. I discorsi sul minor spazio occupato (tutto è racchiuso dietro al monitor) e sull’estetica spesso vincente, passano in secondo piano rispetto al vero motivo del successo di questi prodotti: funzionano bene e offrono potenzialità  esclusive derivanti dall’associazione tra l’hardware interno e il software installato. Con sistemi di questo tipo, in modo pressoché identico a quanto accade con i notebook, si eliminano molti dei problemi di compatibilità  tra i vari componenti, che sono certificati in origine dal produttore per operare insieme al meglio, grazie anche a driver aggiornati direttamente da software preinstallati a bordo delle macchine.

La prova

A tutti i principali produttori di Pc abbiamo chiesto di inviare due sistemi all-in-one: uno con caratteristiche adatte a soddisfare le esigenze dell’utenza domestica e uno orientato al settore business. I modelli consumer devono essere prodotti a tutto tondo, capaci di destreggiarsi nei più diversi campi d’azione, da quello della produttività  personale fino a videogiochi, passando per la riproduzione di contenuti multimediali. I sistemi business sono orientati alla produttività  di base e devono possedere non solo caratteristiche costruttive adatte a creare una postazione di lavoro comoda, ma anche soluzioni di gestione e di protezione dell’ambiente lavorativo.

Queste caratteristiche sono quelle che abbiamo valutato per dare un giudizio complessivo dei prodotti e per assegnare il premio Vip in ciascuna categoria. Per la prova abbiamo ricevuto sei sistemi di classe consumer e quattro indicati come prodotti business. Su tutti i modelli abbiamo eseguito test di prestazioni sintetici e basati su applicazioni reali; per i sistemi consumer abbiamo aggiunto test di grafica con tre giochi reali dotati di benchmark integrato per verificare quale sia la vera esperienza videoludica ottenibile. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale numero 277