Chi scarica illegalmente musica via P2P è anche il cliente migliore delle case musicali perché è quello che spende di più per comprare legalmente musica. È questa, molto in sintesi, la conclusione che si evince da una ricerca condotta da Ipsos MORI nel Regno Unito su un campione di 1000 persone con età variabile tra i 16 e 50 anni.
Il 10% delle persone del campione che hanno dichiarato di scaricare illegalmente musica dal web sono anche quelle che spendono mediamente 77 sterline all’anno per comperare legalmente i brani musicali più amati, contro una media di 44 sterline spese da chi (il 90% del campione) ha dichiarato di non aver mai scaricato una canone da Internet.
Beh, che dire, questo cambia un po’ l’ottica con cui dobbiamo guardare a tutte le leggi anti P2P che le varie Nazioni stanno adottando (come la Hadopi, normativa anti-P2P adottata in Francia)?
Voi cosa ne pensate?
Secondo me ci sono troppe variabili per trarre delle conclusioni. Il campione un po’ troppo limitato. La possibilità che chi ammette di copiare poi voglia coprire il “peccato” facendo vedere che compra molto (ma sarà poi vero?).
Una cosa è certa, e lo ha dimostrato Apple. Se agli utenti offri la possibilità di avere musica, programmi, film, a un prezzo decente e con molta flessibilità (pensiamo alla possibilità di fare compilation prendendo brani da vari dischi), gli utenti poi comprano.