Se lo scorso anno si intravedevano diversi trend rivoluzionari, il Ces 2011 è stata l’edizione delle piccole evoluzioni
A inizio gennaio si è tenuto a Las Vegas il Consumer Electronic Show, più noto con l’acronimo Ces, la più importante manifestazione mondiale dedicata all’elettronica di consumo. Visitare il Consumer Show permette di rendersi conto delle tendenze tecnologiche emergenti che si concretizzano poi in prodotti. Spesso sono nuovi orizzonti di mercato che analisti e produttori ipotizzano potrebbero diventare interessanti (in parole povere, fanno vendere nuovi prodotti) ma che a volte sono dei flop. Lo è stato per esempio il 3D. Il Ces dello scorso anno, a inizio 2010, ha visto un fiorire di prodotti dedicati al 3D per la casa: dai lettori di Blu-ray compatibili ai televisori in varie dimensioni e tecnologie: plasma, Lcd e Led. Il 2010 doveva essere l’anno del 3D. Lo avevamo scritto anche noi. Invece il Natale appena trascorso non ha fatto segnare i tassi di crescita previsti per il settore. Anche se molte grandi catene hanno proposto offerte speciali allettanti con kit completi: lettore di Blu-ray, televisore e occhialini.
Le ragioni di questo flop sono evidenti: il costo dei prodotti per il 3D casalingo è ancora elevato. Anche con le offerte speciali un televisore con tecnologia 3D costava nel periodo pre-natalizio un 30-40% in più di uno qualitativamente simile, non 3D. E poiché non siamo ancora usciti completamente dalla crisi, chi doveva cambiare la Tv ha preferito risparmiare e anche chi aveva deciso di sostituire il proprio televisore solo perché attratto dal 3D, ha preferito aspettare. E poi, diciamocelo, il 3D è molto coinvolgente, ma che fastidio dover tenere per ore gli occhialini sul naso. Forse per il flop del 3D o forse per il momento di transizione, il Ces di quest’anno è stato un po’ sotto tono, con poche vere novità tecnologiche e tanti settori con piccole evoluzioni. Per esempio, le nuove televisioni saranno “social”, con collegamenti a Internet, client per Facebook, Youtube, Twitter e Skype. Ma non solo. Samsung ha aperto il negozio virtuale via Web (ci si collega dal televisore) per scaricare le app specifiche.
La vera invasione, anche se non è sicuramente una novità , riguarda però i tablet, quei prodotti praticamente sconosciuti sino all’avvento dell’iPad e che ora tutti i produttori “devono” avere in catalogo (vi suggerisco di rileggere l’articolo che abbiamo dedicato ai tablet sul numero di novembre, lo trovate nell’annata in Pdf sul Dvd allegato a questo numero).
Oltre al Galaxy Tab di Samsung, che ha fatto da apripista tra i concorrenti di Apple, si sono visti al Ces i blasonati Motorola Xoom con la nuova versione di Android 3.0 (chiamata Honeycomb) che Google ha detto sarà adatta per i tablet, il BlackBerry PlayBook con sistema operativo proprietario, e tanti, ma proprio tanti tablet molto economici e con Android (vecchia versione) a bordo. Spiccavano soprattutto i nuovi prodotti multi touch che nascono però anche con la tastiera.
Per esempio l’Asus eeeTab che altro non è se non un netbook con un display che si può staccare e usare come tablet, il Dell Inspiron Duo con il display rotante, e l’affascinante Samsung 7 Sliding Windows PC, un tablet, dallo spessore di poco superiore a quello del Galaxy Tab ma con la tastiera a scomparsa (slide) tipica dei cellulari.
Saranno famosi? Chi lo sa. Per ora il mercato dice che l’iPad continua a essere il prodotto più richiesto, anche perché più maturo e con un mercato collaterale di applicazioni specifiche gratuite o a basso costo veramente invidiabile. E Apple proprio questo mese di febbraio dovrebbe rilasciare la seconda versione dell’iPad, un prodotto che, almeno sulla carta e in base ai rumors che arrivano da oltre oceano, dovrebbe correggere i (pochi) difetti della prima incarnazione.