Nel mese di agosto 2017 Intel ha svelato la tanto attesa ottava generazione di processori per notebook. Attesa perché per la prima volta i processori quad core entrano nei notebook ultrasottili, non più limitati a soluzioni dual core per questioni di consumi elettrici e produzione di calore. Un traguardo certamente importante, ma è bene fare un po’ di chiarezza su questa ottava generazione che in realtà sembra più una “sette e mezzo”. I nuovi processori infatti conservano la stessa architettura Kaby Lake della settima generazione, che è stata solo ottimizzata e ha visto un cambio del nome in Kaby Lake refresh, abbreviata in Kaby Lake-R. Diverso è il discorso dei processori per desktop, basati sull’architettura Coffee Lake, che presenta novità sensibili rispetto al passato, a partire dal nuovo processo produttivo 14nm++.
Fatta questa doverosa premessa, siamo d’accordo con Intel quando parla di una svolta epocale per i dispositivi più piccoli come Ultrabook, 2-in-1 e convertibili, perché la disponibilità di processori quad core, con un Tdp (Thermal Design Power) di appena 15 watt, è una netta rottura con il passato e inaugura una nuova tipologia di prodotti ad alte prestazioni ma estremamente maneggevoli. Al momento sono stati annunciati solo quattro processori, della famiglia Core i5 e Core i7, tutti quad core con tecnologia HyperTreading (quindi quattro core/otto thread).
Per poter conservare lo stesso Tdp di 15W dei precedenti modelli dual core, è stato necessario scendere a compromessi sulla frequenza di clock. Sui nuovi processori la frequenza base è più bassa, anche in maniera importante. Prendendo ad esempio il Core i7-7500U, un vero best seller tra le soluzioni a basso consumo, e il nuovo Core i7-8550U, si scopre che c’è una differenza di ben 900 MHz sulla frequenza di clock base.
Diverso il discorso della modalità turbo, in cui se soltanto un singolo core è utilizzato, la frequenza schizza a 4 GHz contro i 3,5 GHz del precedente modello.
Dunque per il momento dovremo accontentarci di processori della serie U, quelli a basso consumo da 15 W; i modelli più performanti arriveranno nel 2018, stavolta probabilmente con una nuova architettura 14nm++, che saranno seguiti più avanti dai processori Cannon Lake a 10 nanometri.
Per quanto riguarda le differenze rispetto alla “vecchia” architettura Kaby Lake, oltre alle ottimizzazioni interne troviamo un aumento della quantità di cache, che ora è di 8 Mbyte per i Core i7 e 6 MB per i Core i5.
Cambia anche il tipo di memoria supportata: si può utilizzare tanto la Ddr4 a 2.400 MHz quanto la LP-Ddr3 a 2.133 MHz. È evidente che i notebook ultrasottili utilizzeranno quest’ultima, che consuma meno; sparisce il supporto alla memoria Ddr3-L.
Altra novità è il supporto alla tecnologia Intel Optane Memory, in grado di velocizzare parecchio i tradizionali dischi magnetici; anche in questo caso per i modelli ultrasottili è poco utile, vista l’adozione forzata di unità a stato solido per motivi di ingombri, calore e consumi.
Decisamente più utile il supporto nativo alla tecnologia Thunderbolt 3, implementata su connettori fisici Usb type C. Tramite una porta Thunderbolt si possono collegare monitor, memorie e periferiche esterne in maniera pratica e veloce, potendo godere di un’ampiezza di banda decisamente superiore rispetto alla classica connessione Usb. Vogliamo sperare in un’adozione generalizzata del nuovo connettore in formato Usb type C, più compatto e più adatto ai dispositivi leggeri, in modo da mandare definitivamente in pensione l’ingombrante connettore Usb. (… continuate a leggere sul numero 322 di PC Professionale)