Tutti gli appassionati di informatica e di tecnologia in genere sanno di certo cosa è e a cosa serve un processore, il componente fondamentale di ogni personal computer e dispositivo elettronico. Questo dispositivo si trova infatti all’interno della maggior parte degli apparecchi di uso quotidiano, dall’automobile alla lavatrice, dal forno a microonde al proprio smartphone.
Pochissimi però conoscono il modo in cui è costruita una Cpu o, ampliando il discorso, tutti i microchip di silicio che rendono di fatto il mondo di oggi quello che conosciamo. I chip grafici, quelli di memoria Ram o flash, i chipset e i controller di ogni tipo sono infatti realizzati in maniera del tutto simile a quello delle Cpu, con gradi di complessità differenti e con processi produttivi propri di ogni grande azienda. Il principio di fondo è però lo stesso, con una tecnologia che raggiunge il proprio apice con la produzione dei microprocessori più avanzati.
Per la creazione di chip dalle funzioni semplici e complessità essenziale sono sufficienti fonderie (le “fabbriche” di chip in silicio prendono questo particolare nome) non troppo complesse, mentre per la creazione di Cpu tecnologicamente allo stato dell’arte sono necessari impianti produttivi dal costo di alcuni miliardi di dollari.
[Dall’articolo pubblicato sul numero 225, ora in edicola]