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Editoriale | Magazine

Creatività  e innovazione

Giorgio Panzeri | 13 Settembre 2016

Editoriale

Ai primi di settembre a Berlino si è tenuta l’Ifa, la fiera europea dell’elettronica di consumo, palcoscenico per molti produttori […]

Ai primi di settembre a Berlino si è tenuta l’Ifa, la fiera europea dell’elettronica di consumo, palcoscenico per molti produttori che vogliono annunciare le loro ultime novità . Non sto qui a elencare tutto ciò che di nuovo ha proposto l’Ifa, ma mi interessa approfondire soprattutto i trend tecnologici. Essendo una manifestazione legata all’elettronica di consumo la parte del leone l’ha fatta sicuramente il mondo mobile, con tanti nuovi smartphone annunciati che arriveranno presto sui banchi di vendita e qualche (in realtà  non tantissimi) tablet. Se il settore dei telefonini intelligenti arranca un po’, a causa di un mercato globale abbastanza saturo, quello dei tablet è proprio in affanno. Non bastano le novità  per rivitalizzare il settore occorrerebbero nuove idee. Se andate al lavoro usando i mezzi pubblici (treni, autobus o metropolitane) provate a guardarvi in giro. Quante persone sono “immerse” nel loro smartphone? Quante usano il tablet o l’e-book reader? Se fate questa piccola ricerca vi renderete conto che la percentuale di chi fruisce delle funzionalità  del tablet è veramente bassa. Perché, diciamocelo, il classico tablet non è altro che uno smartphone con lo schermo più grosso e senza le funzioni telefoniche vocali. Qualche idea i produttori (Apple, Microsoft e Samsung in primis) cominciano ad averla: prendi il tablet, aggiungici la tastiera, una penna resistiva sensibile alla pressione e ottieni un prodotto che non è più solo uno smartphone dallo schermo grande, ma un possibile (e temibile) concorrente dei portatili. Più flessibile, leggero, maneggevole anche se ancora con alcuni limiti. Il settore dei 2 in 1 e dei convertibili è l’unico che quest’anno sta segnando una crescita della domanda.

Ecco perché alcuni produttori hanno presentato proprio a Ifa nuove linee di notebook (quasi tutti 2 in 1 o convertibili), grazie anche all’arrivo del nuovo processore di settima generazione di Intel, Kaby Lake. Tra tutti quelli che ho avuto modo di vedere, quello che mi ha più favorevolmente impressionato è lo Yoga Book di Lenovo. E mi ha colpito non tanto per via delle prestazioni che non sono sicuramente da brividi, ma per l’idea che sta dietro: ha due schermi raccordati da una cerniera dei quali uno fa esattamente il suo lavoro (visualizza il sistema operativo e gli applicativi) mentre l’altro può diventare alternativamente una tastiera touch (con i tasti riprodotti sullo schermo) o un pad sul quale l’utente può scrivere o disegnare direttamente con la penna chiamata Real Pen in dotazione. Ecco, tra i tanti prodotti presenti alla manifestazione penso che oggetti come lo Yoga Book riescano a differenziarsi dalla massa perché introducono qualcosa di nuovo, un’idea, un concetto, un nuovo modo di fruire la tecnologia. E non dimentichiamoci che le nuove idee possono generare nuova domanda e rivitalizzare il mercato.

Giorgio Panzeri