Nel numero del mese di agosto 2013 della rivista abbiamo pubblicato un articolo sui fotolaboratori online. I venti servizi che abbiamo presentato offrono stampe fotografiche di qualità mediamente soddisfacente e si rivolgono a un pubblico non professionale che desidera stampare foto, libri e gadget fotografici a prezzi vantaggiosi rispetto alle soluzioni inkjet domestiche. Parallelamente, altri servizi che operano in Rete s’indirizzano a una diversa fascia di utenti, professionisti e seri appassionati di fotografia, grafici, galleristi e altre figure che operano nel settore del mercato dell’arte e della comunicazione visiva. Senza disconoscere il valore dei nuovi modi e luoghi di condivisione delle immagini nell’era digitale e della Rete, per questi ultimi la fotografia non può prescindere dalla stampa come mezzo privilegiato per veicolare la visione dell’autore, dandole vita e concretezza artistica.
di Sergio Lorizio e Marco Martinelli
In quest’ambito, perciò, si vogliono ottenere stampe di qualità impeccabile, inalterabili per decenni e replicabili in modo uniforme per produrre tirature numerate. Se i venti fotolab recensiti in agosto potrebbero essere paragonati a trattorie popolari senza pretese di alta cucina dove ci si può sfamare rapidamente e a basso costo, i dieci servizi di stampa avanzati che vi presentiamo in questo articolo potrebbero essere accostati a ristoranti slow food di livello o a stellati Michelin per gourmet, dove i piatti sono preparati con creatività , padronanza tecnica e materie prime selezionate. Fuor di metafora, partendo da immagini di elevata qualità e risoluzione e seguendo un flusso di lavoro meticoloso che si conclude con stampe eseguite e montate a regola d’arte dopo una postproduzione accurata.
In quest’ambito, perciò, si vogliono ottenere stampe di qualità impeccabile, inalterabili per decenni e replicabili in modo uniforme per produrre tirature numerate. Se i venti fotolab recensiti in agosto potrebbero essere paragonati a trattorie popolari senza pretese di alta cucina dove ci si può sfamare rapidamente e a basso costo, i dieci servizi di stampa avanzati che vi presentiamo in questo articolo potrebbero essere accostati a ristoranti slow food di livello o a stellati Michelin per gourmet, dove i piatti sono preparati con creatività , padronanza tecnica e materie prime selezionate. Fuor di metafora, partendo da immagini di elevata qualità e risoluzione e seguendo un flusso di lavoro meticoloso che si conclude con stampe eseguite e montate a regola d’arte dopo una postproduzione accurata.
Stampe Fine Art a tecnologia inkjet
A prescindere dal contenuto artistico o documentario dell’immagine riprodotta, una stampa Fine Art si caratterizza per l’approccio e gli strumenti utilizzati lungo l’intero workflow, prima, durante e dopo il processo di stampa. Gli apparecchi e le procedure non privilegiano gli automatismi non sempre prevedibili dei software e delle periferiche di fascia consumer. Al contrario, tutto il lavoro è svolto sotto il controllo di operatori esperti con dispositivi e materiali di provata affidabilità , a partire dal sistema di stampa, ossia la combinazione di stampante, inchiostri e carta.
Le regole del mercato hanno stabilito che le opere destinate alla vendita o all’esposizione in musei e gallerie d’arte siano prodotte con inchiostri e supporti che assicurino sia un’elevata qualità d’immagine sia un’eccellente coerenza nel tempo. Anche dopo decenni, se esposte o conservate con cura, le stampe non devono mostrare segni evidenti di scolorimento né squilibri cromatici, ingiallimento della carta o altri fenomeni di deterioramento che potrebbero manifestarsi col tempo a causa dell’esposizione alla luce, al calore, all’umidità e ai gas inquinanti.
Nel caso della tecnologia inkjet, una stampa definita “di qualità museale” o “da archiviazione” si ottiene utilizzando stampanti basate su set d’inchiostri a pigmenti a sei o più colori su supporti pregiati. Qualità museale, ben inteso, esprime solo un attributo della stampa sul piano tecnico e non ha implicazioni di natura artistica sull’opera.
Gli inchiostri a pigmenti sono costituiti da molecole complesse di particelle di coloranti organici o minerali dispersi in acqua, incapsulate in una resina protettiva idrorepellente. Diversamente dagli inchiostri dye (coloranti in soluzione acquosa) delle stampanti fotografiche di fascia amatoriale, sono insolubili in acqua. Non penetrano completamente nelle fibre della carta, ma si fissano in superficie, formando una sottile pellicola resistente all’aggressione degli agenti esterni. Queste doti di robustezza ne fanno la scelta migliore per realizzare opere destinate all’esposizione e alla vendita: chi spende denaro in una stampa d’autore vuole proteggere il proprio investimento nel tempo.
Il fatto che i pigmenti si assestino sulla superficie del supporto, però, ha una controindicazione sul versante della qualità d’immagine: tende a ridurre l’uniformità di riflessione della carta e a far sì che le stampe possano apparire meno brillanti rispetto a quelle ottenute con i meno robusti ma più vibranti inchiostri dye. I produttori hanno dovuto fronteggiare questo aspetto e hanno elaborato varie soluzioni per ottimizzare la resa cromatica dei pigmenti: hanno aumentato il numero degli inchiostri base per estendere la gamma dei colori riproducibili (oggi esistono unità a 12 inchiostri, con più cartucce di grigio e nero dedicate alla stampa monocromatica) e hanno via via affinato la formulazione chimica delle molecole e la loro riflettività alla luce, anche ricorrendo alla stesura supplementare di una finitura trasparente incolore per uniformare la lucentezza degli elaborati eseguiti su carte lucide.(…)
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 270 di PC Professional1