È senza dubbio la moda del momento, almeno stando ai produttori di hardware che si sono lanciati a testa bassa nel mercato delle soluzioni netbook su base Atom. A fianco di nomi come Acer, Asus e MSI che coprono da soli più dell’80% del mercato sono in arrivo anche le aziende cinesi. L’effetto Atom è stato dirompente e per trovare qualcosa di simile bisogna tornare indietro negli anni fino al boom della telefonia mobile. Proprio come i cellulari i netbook hanno assunto da subito lo status di dispositivo personale, qualcosa che non si condivide con altre persone.
La spiegazione fornita dal vice presidente della Mobile Platform Group di Intel, Shmuel (Mooly) Eden, è semplice e chiara. Supponete che al vostro partner si rompa il cellulare e pensate a come agireste. Sareste disposti a prestare il vostro oppure andreste subito a comprargliene uno nuovo? Il cellulare è ormai una protesi del nostro corpo, non solo perché ci permette di comunicare, ma perché contiene dati personali che ci portiamo sempre appresso.
In tutto ciò il netbook è molto simile al cellulare: economico, piccolo quanto basta per essere portato ovunque, con una potenza sufficiente per gestire i nostri file personali (mail, foto, documenti) ed esteticamente personalizzato. La Atom-mania ha già drogato il mercato: i prezzi salgono a fronte dell’aggiunta di funzionalità per attrarre gli utenti. Attenzione però, la piattaforma Atom è nata come complemento a un sistema Pc principale e le sue potenzialità al momento non le permettono di eseguire tutto ciò a cui siamo abituati.
In prospettiva il panorama potrebbe cambiare rapidamente: l’Nvidia Ion è uno dei primi esempi delle potenzialità delle future piattaforme ultracompatte.