Tra luglio e ottobre cambia tutto (o quasi) nel mondo dei sistemi operativi. Ma le strategie sono molto diverse.
Il 2012 è l’anno del rinnovo dei sistemi operativi. O almeno di un’evoluzione, quella di Mountain Lion di Apple, e di una vera e propria rivoluzione, quella di Windows 8. OS X 10.8 (detto appunto Mountain Lion) è stato reso disponibile da Apple il 25 luglio e in pochi giorni sono state acquistate e scaricate dal Web oltre un milione di copie. Un bel risultato che ha dietro di sé il fattore economico e la stabilità del sistema (potete leggere i dettagli a pagina 16). Visto il momento non certo favorevole nel quale ci dibattiamo, è sicuramente vincente la scelta di Apple di rendere disponibile l’aggiornamento del proprio sistema operativo a un prezzo molto contenuto. Lo aveva già fatto con il passaggio da Snow Leopard (10.6) a Lion (10.7). Meno di 16 euro per poter aggiornare tutti, ma proprio tutti, i computer che hanno lo stesso account Apple (lo stesso utente di iTune Store, per essere più chiari). E dietro c’è un’evoluzione “controllata”. Oltre 200 nuove funzioni che migliorano e non stravolgono il sistema operativo, permettendo a tutti di lavorare meglio. Cambia molto sotto il cofano ma poco a livello di interfaccia utente. E qui si aggancia il tema della stabilità e della strategia a lungo termine: per attrarre sempre più persone verso un sistema operativo occorre sviluppare un prodotto che offra sempre meno problemi tecnologici ma soprattutto non confonda e non renda necessari corsi di aggiornamento alle persone che devono usarlo (obbligando le aziende a spendere più soldi di quelli necessari per l’acquisto del software).
Molto diverso il discorso di Microsoft, che lancerà il prossimo 26 ottobre una nuova versione di Windows, una vera e propria rivoluzione, indispensabile per recuperare il terreno perduto dalla multinazionale di Redmond nel settore della mobilità (smartphone e tablet). Era una mossa necessaria ma che scontenterà molti utenti (leggete l’editoriale software a pagina 53) perché obbligherà tutti a usare anche sui desktop o sui classici notebook un’interfaccia sviluppata per il touch screen. Anche Microsoft punterà molto sul prezzo, almeno rispetto agli standard cui ci aveva abituati. Nel momento in cui scriviamo non sono ancora disponibili cifre esatte, ma si parla di una quarantina di dollari per la versione consumer. Non sono i 16 euro di Apple, ma non è neppure la cifra “imbarazzante” che hanno sborsato i possessori di Vista per passare a Windows 7. Rimane però il dubbio, e lo stanno ripetendo tutti gli operatori internazionali, sulla nuova interfaccia.
Per questa ragione su questo numero post-vacanziero vi proponiamo, a pagina 64, un articolo con i suggerimenti dei nostri esperti per migliorare la fruibilità di Windows 7 senza dover passare a Windows 8, e ciò grazie a venti utility gratuite (le trovate tutte sul Dvd allegato) che vi permetteranno di superare molti problemi fastidiosi del sistema operativo di Microsoft.
Sempre nell’ottica di migliorare l’esperienza d’uso del computer senza dove cambiare un hardware un po’ datato, vi presentiamo un articolo che spiega come sostituire il vecchio hard disk meccanico con un fiammante e finalmente non troppo costoso Ssd, in grado di rivoluzionare (in senso positivo) le prestazioni della macchina, da pagina 104.
Buona lettura a tutti.