Un lungo viaggio dai primi anni Novanta fino ai giorni nostri per scoprire alcuni dei titoli più importanti e significativi della storia videoludica
Di Massimo Nicora
Chissà se, nel 1958, l’ingegnere Willy Higinbotham aveva anche solo lontanamente pensato a quali sarebbero potute essere, in futuro, le conseguenze di un suo originale progetto perfezionato presso il Brookhaven National Laboratory. Si trattava di un semplice oscilloscopio appositamente rivisto e trasformato in un divertente gioco in cui, attraverso dei pulsanti, si guidava un punto luminoso che simulava i rimbalzi di una pallina su un campo da tennis. Higinbotham battezzò la sua “creatura” con il nome di Tennis for Two e, in maniera del tutto inconsapevole, diede di fatto inizio alla storia dei videogiochi. Una storia affascinante, fatta di tanti protagonisti e geniali intuizioni, personaggi che sono diventate vere e proprie icone pop e un rapporto biunivoco con l’evoluzione tecnologica per cui spesso i videogiochi hanno sfruttato le ultime novità a livello software e hardware ma, allo stesso tempo, hanno rappresentato un impulso fondamentale per l’evoluzione della stessa informatica. Un percorso che, dai primi tentativi ed esperimenti artigianali, ha portato alla creazione di un’industria che, per volume di affari e fatturato, ha oggi addirittura superato quella dell’home video. Dopo aver visto quali sono state le tante evoluzioni hardware, che hanno portato allo sviluppo di chip grafici sempre più raffinati e potenti, proviamo ora a seguire le tappe fondamentali che hanno segnato in maniera indelebile lo sviluppo software. Anche in questo caso ci focalizzeremo sulla storia dei videogiochi 3D o pseudo tali, partendo dai primi anni Novanta, periodo in cui i videogiochi per Pc intrapresero una strada diversa rispetto ai giochi per console e i computer stessi, grazie all’avvento dei processori i486 e di schede grafiche sempre più performanti, si rivelarono le macchine da gioco ideali per gli sviluppatori.
(Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 232 – luglio 2010)
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