Ifa è la più importante fiera europea dell’elettronica di consumo; si è tenuta dal primo al sei settembre, come di consueto a Berlino. A fronte di una crescita costante negli ultimi anni, i numeri del 2017 sembrano evidenziare una fase di stasi: gli espositori sono stati 1.805 contro i 1.823 dello scorso anno, su un’area di 159.000 metri quadrati (nel 2016 erano 158.000). Il problema di Ifa è che sta diventando sempre più dispersiva e sembra essere perennemente alla ricerca di una propria identità .
di Pasquale Bruno
Si può trovare davvero di tutto, dagli smartwatch ai frigoriferi; quest’anno a farne le spese sono stati gli smartphone, con due grossi produttori come Samsung e Huawei che hanno preferito anticipare o posticipare gli annunci più importanti. I cellulari realmente nuovi e interessanti si potevano contare sulle dita di una mano sola. Per quanto riguarda i televisori, storicamente un settore fulcro di tutta la fiera, si sono rivisti diversi modelli già presentati al Ces di Las Vegas di gennaio. In ogni caso Ifa resta una grande vetrina per il pubblico e gli operatori del Vecchio Continente, tanto da generare un volume d’affari di 4,7 miliardi di euro per quanto riguarda i soli ordinativi. Oltre ai televisori, la smart home è un altro settore che ha avuto ampio spazio. Si sono visti tanti dispositivi per la casa moderna, con un interessante aumento di quelli con assistenti personali come Amazon Alexa o Google Assistant. Per quest’ultimo in particolare va segnalato che il supporto alla lingua italiana è atteso entro la fine del 2017. È un fattore cruciale per la diffusione e il successo di questa tecnologia. Con Google Assistant potremo interagire con i dispositivi direttamente con la voce, esattamente come facciamo ora sullo smartphone Android. Si sono visti televisori ed elettrodomestici vari che hanno già il supporto integrato.
Resta il fatto che in ambito smart home siamo di fronte a uno scontro tra tecnologie proprietarie. Amazon, Apple, Microsoft e Google propongono la propria visione e le proprie tecnologie in un modo che poco o affatto interagiscono con quelle dei concorrenti. Sembra ancora molto lontano il momento in cui tutti i vari dispositivi della casa intelligente possano effettivamente essere gestiti in modo centralizzato, a prescindere dal produttore. Altro settore ben rappresentato è stato quello dei dispositivi indossabili: quelli da polso stanno crescendo in tipologie e funzioni, con la realizzazione di inediti ibridi che superano la classica divisione tra smartwatch e le semplici fitness band. Infine, stando a quando visto in fiera, i classici tablet sembrano definitivamente morti o quasi, sostituiti dai più sofisticati (e costosi) notebook convertibili con schermo rotante di 360 gradi oppure dai 2-in-1 con tastiera staccabile. (…)