Apple continua a stupire con l’ultima versione del suo tablet dotandolo di un display attualmente senza paragoni. Scopriamo se il nuovo iPad è ancora il migliore in circolazione.
di Pasquale Bruno
Questa volta le specifiche tecniche del nuovo tablet di Apple sono state anticipate con sufficiente esattezza ben prima del lancio ufficiale, avvenuto il 7 marzo allo Yerba Buena Center di San Francisco. Ciò che ha sorpreso è stato invece il nome: Apple ha abbandonato la numerazione progressiva denominando l’iPad di terza generazione semplicemente “nuovo iPad”. Durante il periodo natalizio la casa di Cupertino ha visto un pericoloso concorrente affacciarsi sul mercato, che di colpo si è impadronito del 14% del mercato. Si tratta di Amazon e del suo Kindle Fire, venduto a soli 199 dollari negli Stati Uniti e non ancora disponibile da noi, che nell’ultimo trimestre del 2011 ha venduto 3,8 milioni di pezzi. Circolano voci insistenti sulla prossima presentazione di un modello di iPad con schermo da 7″ per aggredire la fascia entry-level del mercato; per il momento la casa di Cupertino ha giocato la carta dell’iPad ulteriormente migliorato e potenziato, venduto a prezzi identici a quelli dell’iPad 2 al momento del lancio.
Tre i tagli di memoria disponibili, 16, 32 e 64 Gbyte, abbinati alla presenza della connettività 3G/Lte oppure a quella esclusivamente Wi-Fi. Contemporaneamente il “vecchio” modello ha visto una riduzione dei costi: l’iPad 2 base da 16 Gbyte costa ora 399 euro.
Il nuovo iPad, o se preferite l’iPad 3, è esteticamente indistinguibile dal precedente modello. Ci sono però alcune sottili differenze, che difficilmente si notano al tatto e alla vista. Lo spessore dichiarato sale leggermente, passando da 8,8 a 9,4 mm. Anche il peso aumenta: per i modelli con connettività 3G/4G passa da 613 a 662 grammi. 50 grammi non sono certo un’enormità ma tenendo in mano entrambi i modelli è una differenza che si riesce ad avvertire. In ogni caso non costituisce di certo un elemento di dubbio sull’acquisto. L’aumento dello spessore si può notare invece ricorrendo a uno strumento di misura.
Il nuovo iPad porta con sé la versione 5.1 del sistema operativo, caratterizzata da alcune migliorie alla gestione della batteria, dal supporto alla lingua giapponese per Siri (niente italiano, per ora), da alcuni perfezionamenti alla gestione delle foto e all’app per la fotocamera, più alcuni bug fix di minore entità . Viene reso disponibile iPhoto per iPad (3,99 euro sull’App Store), un potente e intuitivo software di fotoritocco che presenta un buon numero di filtri, effetti e funzioni per il miglioramento delle foto; si integra con iPhoto per Mac e aumenta le possibilità di condivisione e organizzazione dei propri scatti.
Nulla di nuovo sul fronte del packaging: confezione e accessori sono simili a quelli dell’iPad 2.
Abbiamo avuto modo di effettuare una prova in parallelo tra il nuovo iPad, l’iPad 2 e anche l’iPad di prima generazione, mettendoli a confronto con uno dei concorrenti più pericolosi, l’Asus Transformer Prime dotato di chipset Tegra 3.
Partiamo con l’analizzare quello che secondo noi è l’elemento più importante del nuovo iPad, che ha consentito ad Apple di creare lo slogan “risoluzionario”: il display.
Un display mai visto prima
Il Retina display è senza dubbio il componente più innovativo del nuovo iPad. Mantiene la tecnologia Ips (In-Plane Switching) che caratterizza i tablet di Apple sin dal primo modello, ma la risoluzione è quadrupla: da 786.423 pixel (1.024 x 768) a 3,14 milioni di pixel (2.048 x 1.536). La diagonale di 9,7 pollici resta immutata, così come il rapporto d’aspetto pari a 4:3.
La densità aumenta da 132 a 264 ppi (pixel per pollice), leggermente inferiore rispetto a quella del Retina display dell’iPhone 4 che è di 326 ppi.
Il risultato pratico è una definizione molto superiore e senza eguali sul mercato. Al Mobile World Congress sono stati presentati dei tablet Android con schermi di nuova concezione che si fermano però a 1.920 x 1.200 pixel. Per un approfondimento della tecnologia alla base del Retina display rimandiamo all’apposito box.
La differenza con il display dell’iPad 2 ci è apparsa evidente sin dalla prima accensione, ma l’entità del miglioramento può essere piuttosto soggettiva. Un utente poco sensibile in tal senso potrebbe anche non accorgersi immediatamente del miglioramento qualitativo, mentre per un appassionato di fotografia o un abituale lettore di ebook è più facile restare a bocca aperta. Per intenderci, il passaggio dall’iPhone 3GS all’iPhone 4 ci è sembrato più evidente a prima vista. (…)
Estratto dal numero 254 di maggio 2012