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iPad mini contro tutti

Pasquale Bruno | 30 Novembre 2012

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La versione compatta del tablet di Apple  getta scompiglio nel mercato dei prodotti economici, attualmente dominato da Android. Ecco la […]

La versione compatta del tablet di Apple  getta scompiglio nel mercato dei prodotti economici, attualmente dominato da Android. Ecco la prova dell’iPad mini e il confronto con i concorrenti più agguerriti.

di Pasquale Bruno

Esattamente un anno fa, sul numero di dicembre 2011 di PC Professionale, pubblicavamo uno speciale sui tablet economici con prezzi intorno ai 300 euro. A distanza di un anno quella cifra si è ridotta praticamente della metà : con 159 euro oggi è possibile comprare un valido modello con schermo da 7 pollici in tecnologia Ips, immensamente migliore rispetto alla classica Tft-Tn che equipaggiava la totalità  dei tablet oggetto di quell’articolo. Non è finita qui: sempre con un prezzo intorno ai 300 euro (329, per l’esattezza) oggi si può portare a casa l’iPad mini, l’ultimo nato di Apple. Come si dice spesso, un anno in questo mercato equivale a un’era geologica. Chi a Natale scorso ha comprato un tablet Android economico potrebbe già  considerare di cambiarlo, date le importanti differenze e le migliorie tecnologiche che presenta un prodotto di ultima generazione, non necessariamente di fascia alta.

Il punto chiave per un nuovo tablet che vuole andare a competere nel mercato di massa è proprio lo schermo. I modelli con display da 10 pollici restano abbastanza costosi; il settore mainstream è invece terreno di scontro per quelli con display da 7 pollici, nella fascia di prezzo valutabile intorno ai 200 euro.
Un tablet con schermo da 7″, rigorosamente in tecnologia Ips, offre oggi una buona definizione e un adeguato comfort di utilizzo, sia con i documenti sia con le pagine Web. La potenza dei processori, diventati almeno dual core e con frequenze di almeno 1 GHz, è tale da offrire buoni risultati anche con i giochi 3D. La connettività  Wi-Fi è sempre inclusa, le differenze nella dotazione tra i vari modelli riguardano la presenza o meno della fotocamera posteriore, del ricevitore Gps, dell’uscita Hdmi per il televisore di casa o dello slot Micro Sd per espandere la memoria interna.

Proprio per abbassare la soglia di prezzo degli iPad e per meglio aggredire il mercato di massa Apple ha presentato l’iPad mini, che a un prezzo leggermente oltre la media offre alcuni vantaggi rispetto ai vari modelli Android. Il display da 7,9″ è più ampio di quasi un pollice, il rapporto d’aspetto è di 4:3 anziché 16:9 e la cura costruttiva è di prim’ordine; questi in breve i punti salienti del nuovo iPad mini. Come vedremo meglio nella recensione dettagliata, dobbiamo dar merito ad Apple di essere riuscita a realizzare un prodotto convincente restando attenta al prezzo; l’iPad mini appare talmente riuscito da far diventare improvvisamente ingombrante  il “classico” iPad da 9,7 pollici.
Per il periodo natalizio chi vorrà  comprare un nuovo tablet si troverà  di fronte diversi concorrenti. Tra quelli di ultima generazione, il primo ad arrivare è stato il Google Nexus 7, il tablet di riferimento per il mondo Android, disponibile in Italia dal 4 settembre.
Il 25 ottobre Amazon.it ha iniziato a vendere il Kindle Fire, prezzo di partenza 159 euro, che tanto successo ha avuto negli Stati Uniti e che ha contribuito a togliere ad Apple una importante fetta di mercato in favore di Android. Le vendite dell’iPad mini sono iniziate il 2 novembre; insieme all’iPad di quarta generazione con display Retina i numeri sono di oltre tre milioni di unità  nei tre giorni successivi al lancio. In questa rassegna non abbiamo tralasciato il Samsung Galaxy Tab 2 7.0, un modello leggermente più datato ma reperibile un po’ dappertutto a prezzi intorno ai 200 euro, addirittura offerto in omaggio a chi acquista smartphone, stampanti o lavatrici Samsung.
Infine, a inizio dicembre arriverà  il Kobo Arc, distribuito in Italia da Mondadori, che vuole unire la libertà  di utilizzo di Android con un catalogo libri di oltre tre milioni di titoli, superando in un colpo solo le limitazioni imposte da Amazon agli utenti del Kindle Fire e la relativa scarsità  di eBook presenti sul marketplace ufficiale Google Play.

Il Nexus 7 di Google si è dimostrato in pochi mesi un tablet affidabile, molto veloce grazie ai quattro core del processore Tegra 3, aperto agli standard e con alle spalle direttamente il creatore di Android, che gli garantisce aggiornamenti software tempestivi. Dotato di un’interfaccia snella e reattiva, è un’ottima soluzione per gli utenti avanzati,  per chi vuole sperimentare e per chi preferisce un sistema personalizzabile rispetto alla “pappa pronta”. La soluzione di Amazon invece è decisamente più semplice e immediata da usare, anche da parte di chi è assolutamente digiuno di schermi touch e di Android; l’interfaccia proprietaria rende tutto più facile e impedisce di fare danni; tramite il Kindle Store è disponibile un’ampia scelta di brani musicali, film, libri e giochi, senza contare lo sterminato magazzino di Amazon.it. Si tratta però di un sistema chiuso, che impedisce l’accesso al marketplace Google Play e che può risultare limitante per molti utenti.

Quale che sia la vostra scelta, c’è un elemento da tenere ben presente. Comprare un prodotto con iOS, con Android, di Amazon o di Kobo implica inevitabilmente l’adozione di un insieme di servizi e di tutto un ecosistema di app e contenuti multimediali acquistabili sui relativi marketplace. Avere lo smartphone e il tablet con lo stesso sistema operativo rende tutto più semplice; altrimenti si avrebbe una proliferazione di account, di metodi di sincronizzazione e di servizi (cloud e non). Un utente che sa il fatto suo riesce benissimo a far convivere più mondi diversi; per chi è alle prime armi la faccenda può diventare complicata e fonte di problemi. Apple e Google puntano anche su questo per fidelizzare gli utenti, facendo crescere di numero e di qualità  i propri servizi e i propri marketplace, rendendo inutile il “guardare altrove” per poter soddisfare le proprie esigenze.

Estratto dell’articolo di 13 pagine pubblicato sul numero 261 di dicembre di PC Professionale