Su questo numero vi presentiamo la prova di Microsoft Office 2016. Nel mondo professionale è oramai uno standard senza vere alternative. O meglio, un’alternativa c’è ed è nel mondo open source (LibreOffice), ma che fatica ad affermarsi nelle aziende per i possibili (più percepiti che reali) problemi di compatibilità con i file realizzati proprio con Microsoft Office.
Cosa offre realmente di più questa nuova versione della suite Microsoft rispetto al passato? Poco, dal punto di vista delle nuove funzioni, ma ci sono due cose importanti e non banali da sottolineare. Questa volta Microsoft non ha puntato sull’ampliamento delle funzioni disponibili. Statisticamente è appurato che un utente pro che sfrutti a fondo Word o Excel utilizzerà al massimo il 40% delle funzioni disponibili già presenti su Office 2013. Microsoft ha quindi privilegiato le funzioni collaborative e la fruibilità multipiattaforma. Dico subito che concettualmente sono cose stupende ma che in pratica non sono tutte rose e fiori. Per quanto riguarda la collaborazione il programma che più di altri dovrebbe godere di questa funzione, cioè Excel, per ora non è collaborativo, mentre lo sono Word e PowerPoint. Excel è il programma più usato in azienda e sarà dotato delle funzioni collaborative in futuro. Quando? Chi lo sa.
L’altro punto di forza del nuovo Office è la possibilità di sfruttare le applicazioni su tutte le piattaforme hardware. Per esempio, sino alla versione precedente di Office prima veniva rilasciato il programma per Windows e poi, magari dopo uno o due anni, quello per OS X, release che chiaramente non potevano essere allineate come grafica, funzioni e altro. Con Office 2016 Microsoft ha rilasciato contemporaneamente le versioni per Windows, OS X, tablet e smartphone (queste ultime gratuite per smartphone iOs, Android e Windows Phone e sui tablet con schermi non superiori ai 10″). Un bello sforzo che ci permetterà di creare, condividere, leggere, modificare qualsiasi documento Office su ogni dispositivo, dal computer al telefonino. Anche in questo caso, purtroppo, qualche problemino c’è stato: gli utenti Mac che avevano aggiornato a OS X 10.11 El Capitan si sono trovati con le applicazioni che andavano in crash, ed erano quindi inutilizzabili. Responsibilità di Microsoft che non ha lavorato bene sulle beta del sistema operativo della mela morsicata? Colpa di Apple che ha cambiato qualcosa all’ultimo momento prima del rilascio del sistema operativo definitivo? Non lo sappiamo, fatto sta che per poter sfruttare appieno la suite Office si è dovuto aspettare il rilascio della versione 10.11.1 di Os X.
Piccoli problemi di gioventù che non inficiano la qualità di un prodotto a cui è difficile rinunciare. Ma vale la pena comprare la suite pacchettizzata o “affittare” il software (Office 365)? Devo dire che per i miei utilizzi e grazie alle offerte speciali sul Web, trovo Office 365 la soluzione migliore: oltre ad avere sempre la release più aggiornata mi permette di fruire di 1 Tbyte di spazio su OneDrive per il backup dei miei contenuti digitali e, quando serve, telefonare gratuitamente per 60 minuti al mese verso tutti i numeri fissi e cellulari nel mondo.