Più potenti, più versatili e capaci di riprodurre anche le copie 1:1 dei Blu-ray 3D. In prova quattro lettori multimediali super evoluti.
di Nicola Martello
I lettori multimediali (chiamati anche media extender o media player) sono in costante crescita, sia come funzioni che come numero di utenti. Questi dispositivi sono capaci di riprodurre video, immagini, audio e sono il perfetto complemento di un sistema di archiviazione multimediale digitale. Comodamente seduti sul divano o sprofondati nella vostra poltrona preferita, con pochi clic del telecomando è quindi possibile vedere sia uno qualsiasi dei film registrati nel proprio archivio sia le foto appena scaricate dalla fotocamera, come anche ascoltare un brano della vostra libreria musicale. Non è più necessario alzarsi per cercare il disco ottico con il film o la musica, inserirlo nel lettore, aspettare che parta l’esecuzione (e con i Blu-ray questa attesa può durare anche parecchie decine di secondi), e riporlo al termine della visione.
Grazie alle evoluzioni tecnologiche più recenti, il comando dei lettori multimediali può avvenire tramite interfacce grafiche molto accattivanti, in cui i video, le foto e i file audio non appaiono più come un freddo elenco testuale ma come una griglia di immagini rappresentative (le copertine dei film e degli album musicali, le miniature delle foto), magari visualizzate anche su tablet e smartphone, per un uso ancora più comodo e intuitivo. Un’altra novità interessante è la disponibilità della nuova generazione di processori multimediali, multi-core, più potenti e capaci di decodificare anche i flussi video 3D Mvc (Multiview Video Coding), gli stessi registrati nei Blu-ray 3D e che consentono una visione Full Hd anche in modalità a tre dimensioni (i video 3D Side-by-Side e Top-Bottom hanno risoluzione dimezzata rispetto ai canonici 1.920 x 1.080 pixel).
Il tipico lettore multimediale è un piccolo parallelepipedo nero, di solito privo del display frontale comune sui lettori tradizionali, grande a sufficienza per ospitare al suo interno un hard disk da 2,5 oppure da 3,5 pollici, dotato di almeno una presa Usb, di una porta Ethernet e di un’uscita video Hdmi, di solito affiancata da una serie di prese Rca per l’output analogico di video e audio. I dispositivi più completi dispongono invece di uno slot per le schede di memoria Sd, di un modulo Wi-Fi integrato (quelli che non ce l’hanno possono in genere usare un adattatore Usb esterno) e di porte eSata e Usb 3.0, per accedere a dischi esterni alla massima velocità consentita dalla tecnologia attuale. Il raffreddamento del dispositivo è spesso basato su una piccola ventola, che però può dare fastidio con il suo rumore, soprattutto dopo alcuni mesi di utilizzo, quando i cuscinetti sono usurati. I modelli meglio progettati ricorrono invece al raffreddamento passivo tramite un guscio esterno in metallo, magari in alluminio alettato per massimizzare lo scambio del calore con l’aria circostante.
L’hard disk esterno, ideale per portare con sé i film, le foto e la musica preferiti anche in vacanza, è limitante quando la videoteca personale è molto ampia. Una collezione di poco meno di un centinaio di Blu-ray può saturare un singolo disco da 4 Tbyte, di conseguenza le soluzioni migliori per memorizzare il materiale multimediale si basano su Nas, più dischi esterni, computer.
Il collegamento alla rete può avvenire via Wi-Fi oppure con il tradizionale cavo Ethernet. Il primo tipo di connessione va bene per navigare in Internet, per ascoltare la musica, per guardare le foto e, al limite, per vedere i film da Dvd. Ancora oggi un link wireless non è in grado di assicurare una riproduzione fluida di un video in alta definizione, men che meno Full Hd. Un po’ meglio si comporta il sistema Powerline, che tramite adattatori dedicati sfrutta i fili della corrente elettrica per trasmettere i dati. Ma anche così il bit rate reale è pericolosamente basso e altalenante, spesso insufficiente a garantire la visione di un film da Blu-ray. Per evitare blocchi e scatti l’unica vera soluzione – almeno per ora – è il tradizionale cavo Ethernet, da 100 Mbit/s o ancora meglio da 1 Gbit/s. Per capire se la propria rete è in grado di alimentare in maniera adeguata il media extender, bisogna tenere presente che il massimo bit rate nominale per un Blu-ray è di 54 Mbit/s (il flusso comprende video, audio e dati accessori), che scende a 11,08 Mbit/s per i Dvd Video. In ogni caso, proprio per compensare improvvisi cali di bit rate, tutti i lettori multimediali hanno un buffer per tenere in memoria circa due o tre secondi di video e audio. Se questo buffer si svuota e la rete non è in grado di alimentare in maniera adeguata il lettore, la riproduzione del film procede a scatti, con pause e salti nei casi più gravi.
Come abbiamo eseguito le prove
Per testare i media extender in esame abbiamo impiegato filmati compressi con i codec più diffusi e impacchettati nei container più comuni. Abbiamo verificato la compatibilità dei lettori con le copie da Dvd Video, da Blu-ray 2D e 3D, sia con file Iso sia con la loro struttura a cartelle. Per essere sicuri che i dispositivi in esame fossero in grado di riprodurre senza difetti non solo clip di pochi minuti ma interi film, abbiamo visionato dall’inizio alla fine Blu-ray sia 2D sia 3D. Di conseguenza le prove di ciascun prodotto hanno richiesto molte ore. Inoltre abbiamo ascoltato clip musicali in vari formati e osservato foto digitali grandi circa 15 MPixel. Abbiamo posto questo materiale multimediale in memorie Usb a stato solido, in dischi esterni e in quello interno, in due Nas (un Netgear ReadyNas Ultra 6 con dischi in Raid 5 e un Shuttle Omninas KD20 con un solo hard disk) configurati come server Smb e Nfs. I Nas erano collegati al lettore di turno con cavi Ethernet Cat 6 e uno switch Netgear ProSafe Gigabit JGS516. Per le prove in modalità Wi-Fi abbiamo impiegato un router Netgear Wdnr3700 v2. La periferica di visualizzazione dei film è stata un televisore al plasma, un Panasonic Tx-P65vt30e che ci ha permesso di esaminare ogni dettaglio delle immagini alla ricerca di scatti e di artefatti generati dal lettore multimediale sotto esame. Come lettore Blu-ray 3D di riferimento abbiamo adoperato una PlayStation 3. Prima di eseguire i test abbiamo sempre verificato che il firmware installato nel media player fosse il più recente disponibile.
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 266 di PC Professionale
I prodotti provati
- Cloud Media Popcorn Hour A-400
- Dune Hd 3D Base
- Dvico Tvix 3D S2
- Xtreamer SideWinder3 Se