L’Ultra Hd sta guadagnando quote di mercato e, sebbene a oggi i contenuti siano praticamente assenti, è già entrato in molte case italiane: chi deve acquistare un nuovo televisore, visto che il divario economico con i modelli dalla “vecchia” risoluzione Full Hd è esiguo, spesso opta proprio per un Ultra Hd, pensando di acquistare un Tv “a prova di futuro”. Ricordiamo che lo standard video Ultra Hd vanta una risoluzione quadrupla rispetto al già ottimo Full Hd, ovvero 3.840 x 2.160 contro 1.920 x 1.080 pixel, e in un prossimo futuro porterà altri benefici: cadenze fino a 60 fotogrammi al secondo (fps), spazio colore Rec.2020 molto più esteso di Rec.709 (coincidente con sRgb) e supporto per immagini più vicine alla realtà perché ad alta dinamica (Hdr, High Dynamic Range).
di Nicola Martello
Nel mondo consumer i primi apparecchi a fregiarsi del logo Ultra Hd (da non confondersi con il 4K, 4.096 x 2.160 pixel, impiegato nel cinema digitale) sono stati i televisori, ma adesso non sono più i soli.
Gli appassionati del video possono acquistare camcorder e fotocamere digitali (anche consumer) con capacità video avanzate capaci di fare riprese con risoluzione Ultra Hd, così è possibile crearsi da sé il filmato delle vacanze in Ultra Hd. Inoltre in Internet è facile trovare e scaricare clip a questa risoluzione.
Mancano all’appello i film e le serie Tv, ma con lo sbarco in Italia di Netflix, dal 22 ottobre è finalmente arrivato anche nel nostro paese lo streaming Ultra Hd. E nel primo trimestre del 2016 è previsto il lancio dell’Ultra Hd Blu-ray. Insomma, il treno dell’Ultra Hd è già partito e si sta muovendo a velocità sempre maggiore.
Media player, si arriva al 4K
Anche i media player si stanno aggiornando al nuovo standard e sul mercato sono già disponibili diversi modelli, tre dei quali hanno partecipato alla nostra recensione. Si tratta di due articoli di Cloud Media, Open Hour Chameleon e Popcorn Hour VTen, e di Zappiti Player 4K. Da un’analisi di questi lettori multimediali (ma anche degli altri presenti sul mercato) possiamo notare le nuove tendenze del settore, a cominciare dalla proliferazione di marchi per il Soc (System On a Chip), il cuore di questi apparecchi. Se prima c’erano sostanzialmente solo Realtek e Sigma Designs, adesso se ne sono aggiunti molti altri, come Amlogic, HiSilicon MediaTek e RockChip, giusto per citarne alcuni. Interessante è anche l’avanzata del sistema operativo Android, che sta gradualmente sostituendo Linux, in precedenza dominatore incontrastato di questo tipo di prodotti. Android semplifica la vita dei produttori di media player perché non sono più obbligati a sviluppare un jukebox proprietario, basta che l’utente carichi l’app Kodi per esempio, inoltre sono subito disponibili le migliaia di app dello store di Google Play, dal browser Web ai servizi di video on demand, passando per il numero sterminato di giochi. L’interfaccia di Android è poi facilmente personalizzabile, per renderla più snella ed essenziale, come deve essere per un apparecchio principalmente votato alla riproduzione immediata dei film. (…)
Trovate l’articolo completo su PC Professionale di novembre 2015