Lo scorso 17 luglio Microsoft ha annunciato un piano di riduzione dell’organico che porterà al taglio di 18.000 posti di lavoro entro il 2015. Di questi 18.000 licenziamenti, ben 12.500 interesseranno le attività del ramo Nokia. Dopo l’acquisizione del colosso finlandese da parte di Microsoft pochi si sarebbero attesi questa mossa, ma con l’avvicendarsi ai vertici da Steve Ballmer a Satya Nadella le priorità dell’azienda di Redmond sembrano essere cambiate radicalmente.
Lo stesso Nadella aveva messo le cose in chiaro sin dal suo insediamento con lo slogan “Mobile First, Cloud First” e proprio in ambito mobile sembra in arrivo una decisa ri-focalizzazione dell’offerta. Ricordiamo che al momento Nokia/Microsoft propone smartphone basati su tre differenti sistemi operativi: la gamma Lumia, quella di fascia più alta, impiega Windows Phone, mentre il settore low-cost è presidiato dai modelli Asha, fondati sull’omonimo sistema operativo. A queste due categorie va poi aggiunta la famiglia Nokia X, presentata lo scorso febbraio; si tratta di una serie di dispositivi basati sulla Android Open Source Platform, ovvero su di una versione derivata di Android.
Nella lettera ai dipendenti del 17 luglio, Nadella afferma tra l’altro l’intenzione di “aggiungere nuovi modelli Lumia a basso costo, spostando i prossimi progetti Nokia X a Windows Phone”. In pratica, la parola fine sulla coabitazione con Android, per favorire il sistema operativo di elezione per Microsoft. Anche la gamma Asha potrebbe farne le spese: sembra infatti che la linea d’azione sia mirata con decisione ad unificare l’offerta su Windows Phone.
Se la scelta si rivelerà vincente o meno a livello commerciale lo sapremo solo tra qualche anno, ma dal punto di vista del consumatore si intravede perlomeno un aspetto positivo: la ulteriore chiarezza che si viene a creare nel mondo mobile.
Interessante è anche notare l’approccio dei tre principali attori del mercato smartphone (dal punto di vista dei sistemi operativi), ciascuno a suo modo diverso dagli altri: Apple fonda la sua strategia sul connubio indissolubile tra hardware e software, e per il momento è focalizzata sul mercato high-end. Google al contrario, offre con Android una piattaforma software sfruttata da diversi produttori, per modelli di tutte le fasce di prezzo. Microsoft, infine, si muove sulle tracce di Apple dal punto di vista del legame hardware/software, ma punta decisamente al mercato low-cost al pari di Android.
Simone Zanardi