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Microsoft e le applicazioni online

Giorgio Panzeri | 4 Febbraio 2008

Torno sulla possibile acquisizione di Yahoo da parte di Microsoft perché ci sono anche altri fattori da tenere in conto, […]

Google desktopTorno sulla possibile acquisizione di Yahoo da parte di Microsoft perché ci sono anche altri fattori da tenere in conto, oltre a quelli più evidenti. Dietro questa possibile e colossale operazione non c’è solo la lotta per per la conquista della pubblicità  sul Web. Si tratta di una bella fetta di miliardi di dollari. Ma non sono tutto. Come ho già  accennato nel mio intervento precedente, oggi buona parte del fatturato di Microsoft dipende dai sistemi operativi e dagli applicativi. Il settore dei sistemi operativi è per il gigante di Redmond abbastanza stabile (complessivamente Apple e Linux contano ancora una piccola percentuale sul totale installato, anche se gli appartenenti a queste due comunità  – me compreso – sono molto più attivi e chiacchieroni della maggioranza “silenziosa” windowsiana).Non è così nel mondo degli applicativi, dove un attacco massiccio potrebbe arrivare proprio da Google con i suoi programmi online. In Italia, a causa della scarsità  di banda o del suo flusso discontinuo, l’uso del Web come contenitore e gestore delle proprie informazioni non ha ancora preso piede. Negli Usa, invece, il Web si usa per tutto, compreso il backup online (a quanto va in upload la vostra Adsl? provate calcolare quante ore vi servirebbero per fare il backup del vostro disco fisso). E Google è molto usato per condividere e gestire documenti (testi, fogli elettronici e presentazioni). Ecco la pagina del servizio di gestione documenti. L’unione con Yahoo permetterà  a Microsoft di buttarsi sulla torta pubblicitaria ma anche di avere un pubblico più ampio al quale proporre i propri servizi online, salvaguardando, grazie all’integrazione, il suo caposaldo: Microsoft Office.